E se voi aveste fatto il training insieme ai BTS, e poi foste stati rifiutati, come vi sentireste?
E’ il 2010, vivi in Corea del Sud e il tuo sogno è quello di diventare un idol in un gruppo kpop. Decidi di provare a fare un’audizione e ti capita l’annuncio di una piccola casa discografica dal nome Big Hit, la fai per gioco ma incredibilmente vieni selezionato e la tua vita cambia da un momento all’altro. Ti trasferisci a Seoul ma sei ancora uno studente del liceo e inizi a spendere le tue giornate tra i banchi di scuola, le practice room e il dormitorio. Sei felice e sei consapevole di star vivendo uno dei periodi più belli della tua vita, assieme a tutti i tirocinanti. La maggior parte del tempo la passi con i ragazzi con i quali sei stato messo insieme per l’aspirante formazione come gruppo kpop da 8 membri dal nome 방탄소년단. Tutto va a gonfie vele, fino a quando un giorno vieni convocato negli uffici della Big Hit, da solo, e di punto in bianco ti viene comunicato che non fai più parte di quella formazione: il gruppo di tirocinanti è stato ridotto a 7. Il mondo ti cade addosso e devi lasciare Seoul per tornare alla tua vita di prima. Il tempo passa, ti fai coraggio e intraprendi un nuovo percorso e purtroppo perdi un po’ i contatti con i tuoi ex compagni di avventura, fino a quando un giorno senti del debutto di un nuovo gruppo kpop da 7 membri, e sono proprio loro, i tuoi vecchi amici e compagni di stanza, loro sono i BTS ufficiali. Questa non è una fan fiction ma è la vera storia di Kim Ji-hun, 27 anni, che si è ritrovato a un passo dalla fama per poi vedere il suo sogno dissolversi davanti ai suoi occhi.
Dodici anni dopo molte cose sono cambiate e noi di Persi in Corea abbiamo avuto l’opportunità di scambiare due chiacchiere con Kim Ji-hun, scoprendo il suo punto di vista su questa sua incredibile esperienza di vita, tra ricordi del passato spesi con gli attuali BTS, riflessioni e progetti ambiziosi per il futuro. Kim Ji-Hun, infatti, al momento è come se vivesse due vite, da un lato quella da impiegato in una multinazionale coreana e dall’altra quella di Youtuber, con un canale da oltre 15k iscritti con un grande potenziale. Di seguito trovate l’intervista per conoscerlo meglio!
Ciao Kim Ji-hun, ti va di raccontarci un po’ da dove è nata la tua passione per la musica e il desiderio di provare a debuttare come idol?
Ciao Italia! Fin da quando ero piccolo amavo stare sul palco, infatti ho iniziato a esibirmi dalle elementari. Quando ero alle medie ho realizzato che il mio sogno era diventare un cantante professionista e da quel momento ho iniziato a studiare canto, mi sono unito ad una squadra di ballo professionista e ho iniziato a ballare.
Il procedimento per diventare cantanti/celebrità in Corea del Sud è molto diverso rispetto all’Italia e per questo siamo interessati a capirne meglio i retroscena. In Corea del Sud le case discografiche fanno delle vere e proprie audizioni per trainees, tu come sei arrivato a fare l’audizione per la Big Hit? Cosa ti ha incuriosito di più rispetto ad altre audizioni?
Sono stato davvero fortunato a riuscire ad entrare nella Big Hit. Quando ero al liceo, casualmente ho avuto l’occasione di parlare con un professore della mia scuola, e quando mi ha chiesto quale fosse il mio sogno, gli ho detto che sognavo di diventare un cantante famoso. Dopo aver sentito la mia storia, il professore ha deciso di presentarmi un suo amico che lavorava come talent scout per la Big Hit. Così ho avuto la possibilità di fare un’audizione e ho avuto la fortuna di passare l’audizione.
Nella tua formazione da aspirante gruppo kpop, ti sei ritrovato a fare pratica con i definitivi componenti dei BTS e dovevi debuttare insieme a loro: com’è stato condividere il periodo da trainees con essi? Ti va di raccontarci qualche aneddoto divertente?
Ho molti ricordi con loro, ma dato che a tutti noi piaceva un sacco mangiare, la maggior parte dei ricordi riguardano il cibo. Spesso ordinavano di nascosto pizza e pollo fritto!
Ognuno metteva da parte un po’ di soldi, ma solitamente riuscivamo ad ordinare solo 1 pizza e 1 pollo. Dato che eravamo in tanti non riuscivamo a mangiare tutto di entrambi, quindi dovevamo fare del nostro meglio per trattenerci! Eravamo tutti senza soldi perché eravamo studenti, ma essendo giovani eravamo sempre super affamati! Ripensandoci ora fa ridere, pensare a me e ai BTS affamati che racimolavamo gli spiccioli per comprarci una pizza. Per fortuna ora posso mangiare quanto voglio!
Spesso a proposito del periodo da trainees degli idol, girano voci su come siano anni molto difficili, tra schedule super rigide e impegnative oltre a una grande competizione tra i vari aspiranti idol. La tua esperienza come è stata?
In realtà, dopo essere diventato trainee, non è stato difficile per me esercitarmi o vivere nel dormitorio. Ero felice. Eravamo un bellissimo team, tutti sempre impegnati a seguire i nostri sogni. Nei momenti di difficoltà ci aiutavamo a vicenda e abbiamo formato un gruppo di trainee veramente compatto!
Pensavo fosse così anche in tutte le altre aziende, solo dopo ho scoperto che spesso c’è molta competizione e in molti casi ciò comporta seri problemi emotivi.
La cosa più difficile del training per me è stato quando ho realizzato che nonostante mi impegnassi molto non miglioravo tanto quanto avrei voluto. Ci sono stati tanti momenti in cui volevo arrendermi e mi abbandonavo alla tristezza. Tuttavia, gli altri trainee mi hanno aiutato molto, e mi aiutavano ad andare avanti. Purtroppo, però, alla fine non sono stato scelto come membro definitivo dei BTS.
In un’altra intervista hai detto che ti piacerebbe organizzare una festa di ritrovo con tutti i trainees della Big Hit, vorresti rincontrare anche i BTS? Ti va di raccontarci un po’ nel dettaglio la tua idea e il motivo che sta dietro a questo tuo desiderio?
Il motivo per cui voglio che tutti i tirocinanti si riuniscano è perché è stato letteralmente il periodo più felice della mia vita. Potrebbe non esserlo per alcune persone, ma per me è stato un periodo pieno di ricordi e felicità. Voglio parlare con loro di quello che è successo negli ultimi 10 anni, ricordando il nostro passato insieme, ridendo e scherzando. Vorrei partecipassero i BTS, ma anche tutti gli altri trainee che come me non sono stati scelti. Penso sarebbe interessante vedere come le nostre vite sono cambiate e le diverse strade che ognuno di noi ha preso.
In passato hai raccontato: “I used to think that work pays off, but there were things that couldn’t be achieved through hard work” / “Pensavo che il duro lavoro ti ripagasse, ma ci sono cose che nonostante l’impegno non possono essere raggiunte”. Qual è il tuo consiglio per chi sta passando qualcosa di simile?
Il duro lavoro non significa necessariamente successo, ma è vero che chi ha avuto successo o ha raggiunto la vetta ha lavorato sodo. Penso che il duro lavoro sia importante e fondamentale. Ovviamente hai bisogno di fortuna per avere successo, ma se non ti arrendi e lavori sodo, puoi diventare famoso, ottenere ricchezza o trovare un posto di lavoro. Non rinunciare mai a nulla e continua a lavorare sodo, solo così l’occasione per avere realizzarti arriverà. Lo stesso vale per i BTS: hanno lavorato molto duramente, ma per 2-3 anni dopo il loro debutto non hanno ricevuto molta attenzione e la gente li ha ignorati. Se si fossero arresi i BTS non sarebbero dove sono oggi. Hanno lavorato duramente e ora sono i cantanti più famosi al mondo. Il motivo per cui continuo a promuovermi attraverso YouTube e i media è perché non mi sono arreso. Certo, il sogno di oggi è diverso da quello di allora, ma io lo so: se non mi arrendo, i miei sogni non sono impossibili.
Tu e un altro trainee in interviste passate avete affermato che i BTS non sarebbero diventati BTS se voi aveste fatto parte della squadra… Un’interpretazione molto interessante, ma anche straziante. Sei sicuro di ciò o ogni tanto provi ancora ad immaginare la tua vita insieme a loro?
E’ vero, credo che se fossi stato con i BTS, non credo che i BTS sarebbero dove sono oggi. All’epoca ero giovane e mentalmente debole. Non penso sarei riuscito a sopportare come loro i periodi difficili e le critiche dell’opinione pubblica. Forse avrei lasciato la squadra e sarei andato a fare qualcos’altro. Mi piace la libertà, odio le interferenze esterne, quindi penso che non sarei riuscito a rimanere con i BTS. Ma continuo a supportarli!
Attualmente lavori al Korean Veterans Health Service, però hai anche un canale youtube con oltre 15k iscritti. Come bilanci queste due cose? E’ molto bello che tu ti sia trovato una tua strada per fare ciò che ti piace, ti piacerebbe diventare youtuber creator full time?
Sì. Attualmente lavoro principalmente con YouTube, ma è un peccato che non riesca a dedicargli tempo tutti i giorni. Il periodo di stage nel mio attuale lavoro terminerà ad aprile di quest’anno, quindi ho intenzione di investire molto più tempo su YouTube.
A proposito di diventare youtuber creator full time, c’è qualche progetto nel cassetto per il futuro che ci puoi anticipare?
Attualmente YouTube non è una fonte di guadagno stabile e avendo iniziato da poco non mi permette di mantenermi ancora. Potrò dedicarmi solo a YouTube solo una volta che il canale cresce e mi da la possibilità di pagarmi le spese giornaliere. Il mio scopo per ora è proprio questo!
Noi di Persi In Corea ti auguriamo il meglio e speriamo che tu possa realizzare i tuoi sogni. Fighting!
Grazie per l’intervista. Spero siate sempre felici e in salute!
Vi auguro tutto il meglio. Grazie.
Intervista a cura di Giulia Lansarotti e Eleonora Bruno
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Giugno 10, 2023
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E se voi aveste fatto il training insieme ai BTS, e poi foste stati rifiutati, come vi sentireste?
E’ il 2010, vivi in Corea del Sud e il tuo sogno è quello di diventare un idol in un gruppo kpop. Decidi di provare a fare un’audizione e ti capita l’annuncio di una piccola casa discografica dal nome Big Hit, la fai per gioco ma incredibilmente vieni selezionato e la tua vita cambia da un momento all’altro. Ti trasferisci a Seoul ma sei ancora uno studente del liceo e inizi a spendere le tue giornate tra i banchi di scuola, le practice room e il dormitorio. Sei felice e sei consapevole di star vivendo uno dei periodi più belli della tua vita, assieme a tutti i tirocinanti. La maggior parte del tempo la passi con i ragazzi con i quali sei stato messo insieme per l’aspirante formazione come gruppo kpop da 8 membri dal nome 방탄소년단. Tutto va a gonfie vele, fino a quando un giorno vieni convocato negli uffici della Big Hit, da solo, e di punto in bianco ti viene comunicato che non fai più parte di quella formazione: il gruppo di tirocinanti è stato ridotto a 7. Il mondo ti cade addosso e devi lasciare Seoul per tornare alla tua vita di prima. Il tempo passa, ti fai coraggio e intraprendi un nuovo percorso e purtroppo perdi un po’ i contatti con i tuoi ex compagni di avventura, fino a quando un giorno senti del debutto di un nuovo gruppo kpop da 7 membri, e sono proprio loro, i tuoi vecchi amici e compagni di stanza, loro sono i BTS ufficiali. Questa non è una fan fiction ma è la vera storia di Kim Ji-hun, 27 anni, che si è ritrovato a un passo dalla fama per poi vedere il suo sogno dissolversi davanti ai suoi occhi.
Dodici anni dopo molte cose sono cambiate e noi di Persi in Corea abbiamo avuto l’opportunità di scambiare due chiacchiere con Kim Ji-hun, scoprendo il suo punto di vista su questa sua incredibile esperienza di vita, tra ricordi del passato spesi con gli attuali BTS, riflessioni e progetti ambiziosi per il futuro. Kim Ji-Hun, infatti, al momento è come se vivesse due vite, da un lato quella da impiegato in una multinazionale coreana e dall’altra quella di Youtuber, con un canale da oltre 15k iscritti con un grande potenziale. Di seguito trovate l’intervista per conoscerlo meglio!
Ciao Kim Ji-hun, ti va di raccontarci un po’ da dove è nata la tua passione per la musica e il desiderio di provare a debuttare come idol?
Ciao Italia! Fin da quando ero piccolo amavo stare sul palco, infatti ho iniziato a esibirmi dalle elementari. Quando ero alle medie ho realizzato che il mio sogno era diventare un cantante professionista e da quel momento ho iniziato a studiare canto, mi sono unito ad una squadra di ballo professionista e ho iniziato a ballare.
Il procedimento per diventare cantanti/celebrità in Corea del Sud è molto diverso rispetto all’Italia e per questo siamo interessati a capirne meglio i retroscena. In Corea del Sud le case discografiche fanno delle vere e proprie audizioni per trainees, tu come sei arrivato a fare l’audizione per la Big Hit? Cosa ti ha incuriosito di più rispetto ad altre audizioni?
Sono stato davvero fortunato a riuscire ad entrare nella Big Hit. Quando ero al liceo, casualmente ho avuto l’occasione di parlare con un professore della mia scuola, e quando mi ha chiesto quale fosse il mio sogno, gli ho detto che sognavo di diventare un cantante famoso. Dopo aver sentito la mia storia, il professore ha deciso di presentarmi un suo amico che lavorava come talent scout per la Big Hit. Così ho avuto la possibilità di fare un’audizione e ho avuto la fortuna di passare l’audizione.
Nella tua formazione da aspirante gruppo kpop, ti sei ritrovato a fare pratica con i definitivi componenti dei BTS e dovevi debuttare insieme a loro: com’è stato condividere il periodo da trainees con essi? Ti va di raccontarci qualche aneddoto divertente?
Ho molti ricordi con loro, ma dato che a tutti noi piaceva un sacco mangiare, la maggior parte dei ricordi riguardano il cibo. Spesso ordinavano di nascosto pizza e pollo fritto!
Ognuno metteva da parte un po’ di soldi, ma solitamente riuscivamo ad ordinare solo 1 pizza e 1 pollo. Dato che eravamo in tanti non riuscivamo a mangiare tutto di entrambi, quindi dovevamo fare del nostro meglio per trattenerci! Eravamo tutti senza soldi perché eravamo studenti, ma essendo giovani eravamo sempre super affamati! Ripensandoci ora fa ridere, pensare a me e ai BTS affamati che racimolavamo gli spiccioli per comprarci una pizza. Per fortuna ora posso mangiare quanto voglio!
Spesso a proposito del periodo da trainees degli idol, girano voci su come siano anni molto difficili, tra schedule super rigide e impegnative oltre a una grande competizione tra i vari aspiranti idol. La tua esperienza come è stata?
In realtà, dopo essere diventato trainee, non è stato difficile per me esercitarmi o vivere nel dormitorio. Ero felice. Eravamo un bellissimo team, tutti sempre impegnati a seguire i nostri sogni. Nei momenti di difficoltà ci aiutavamo a vicenda e abbiamo formato un gruppo di trainee veramente compatto!
Pensavo fosse così anche in tutte le altre aziende, solo dopo ho scoperto che spesso c’è molta competizione e in molti casi ciò comporta seri problemi emotivi.
La cosa più difficile del training per me è stato quando ho realizzato che nonostante mi impegnassi molto non miglioravo tanto quanto avrei voluto. Ci sono stati tanti momenti in cui volevo arrendermi e mi abbandonavo alla tristezza. Tuttavia, gli altri trainee mi hanno aiutato molto, e mi aiutavano ad andare avanti. Purtroppo, però, alla fine non sono stato scelto come membro definitivo dei BTS.
In un’altra intervista hai detto che ti piacerebbe organizzare una festa di ritrovo con tutti i trainees della Big Hit, vorresti rincontrare anche i BTS? Ti va di raccontarci un po’ nel dettaglio la tua idea e il motivo che sta dietro a questo tuo desiderio?
Il motivo per cui voglio che tutti i tirocinanti si riuniscano è perché è stato letteralmente il periodo più felice della mia vita. Potrebbe non esserlo per alcune persone, ma per me è stato un periodo pieno di ricordi e felicità. Voglio parlare con loro di quello che è successo negli ultimi 10 anni, ricordando il nostro passato insieme, ridendo e scherzando. Vorrei partecipassero i BTS, ma anche tutti gli altri trainee che come me non sono stati scelti. Penso sarebbe interessante vedere come le nostre vite sono cambiate e le diverse strade che ognuno di noi ha preso.
In passato hai raccontato: “I used to think that work pays off, but there were things that couldn’t be achieved through hard work” / “Pensavo che il duro lavoro ti ripagasse, ma ci sono cose che nonostante l’impegno non possono essere raggiunte”. Qual è il tuo consiglio per chi sta passando qualcosa di simile?
Il duro lavoro non significa necessariamente successo, ma è vero che chi ha avuto successo o ha raggiunto la vetta ha lavorato sodo. Penso che il duro lavoro sia importante e fondamentale. Ovviamente hai bisogno di fortuna per avere successo, ma se non ti arrendi e lavori sodo, puoi diventare famoso, ottenere ricchezza o trovare un posto di lavoro. Non rinunciare mai a nulla e continua a lavorare sodo, solo così l’occasione per avere realizzarti arriverà. Lo stesso vale per i BTS: hanno lavorato molto duramente, ma per 2-3 anni dopo il loro debutto non hanno ricevuto molta attenzione e la gente li ha ignorati. Se si fossero arresi i BTS non sarebbero dove sono oggi. Hanno lavorato duramente e ora sono i cantanti più famosi al mondo. Il motivo per cui continuo a promuovermi attraverso YouTube e i media è perché non mi sono arreso. Certo, il sogno di oggi è diverso da quello di allora, ma io lo so: se non mi arrendo, i miei sogni non sono impossibili.
Tu e un altro trainee in interviste passate avete affermato che i BTS non sarebbero diventati BTS se voi aveste fatto parte della squadra… Un’interpretazione molto interessante, ma anche straziante. Sei sicuro di ciò o ogni tanto provi ancora ad immaginare la tua vita insieme a loro?
E’ vero, credo che se fossi stato con i BTS, non credo che i BTS sarebbero dove sono oggi. All’epoca ero giovane e mentalmente debole. Non penso sarei riuscito a sopportare come loro i periodi difficili e le critiche dell’opinione pubblica. Forse avrei lasciato la squadra e sarei andato a fare qualcos’altro. Mi piace la libertà, odio le interferenze esterne, quindi penso che non sarei riuscito a rimanere con i BTS. Ma continuo a supportarli!
Attualmente lavori al Korean Veterans Health Service, però hai anche un canale youtube con oltre 15k iscritti. Come bilanci queste due cose? E’ molto bello che tu ti sia trovato una tua strada per fare ciò che ti piace, ti piacerebbe diventare youtuber creator full time?
Sì. Attualmente lavoro principalmente con YouTube, ma è un peccato che non riesca a dedicargli tempo tutti i giorni. Il periodo di stage nel mio attuale lavoro terminerà ad aprile di quest’anno, quindi ho intenzione di investire molto più tempo su YouTube.
A proposito di diventare youtuber creator full time, c’è qualche progetto nel cassetto per il futuro che ci puoi anticipare?
Attualmente YouTube non è una fonte di guadagno stabile e avendo iniziato da poco non mi permette di mantenermi ancora. Potrò dedicarmi solo a YouTube solo una volta che il canale cresce e mi da la possibilità di pagarmi le spese giornaliere. Il mio scopo per ora è proprio questo!
Noi di Persi In Corea ti auguriamo il meglio e speriamo che tu possa realizzare i tuoi sogni. Fighting!
Grazie per l’intervista. Spero siate sempre felici e in salute!
Vi auguro tutto il meglio. Grazie.
Intervista a cura di Giulia Lansarotti e Eleonora Bruno
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Commenti
Comments are closed.
Tanti complimenti a Ji-hun 👏🏻👏🏻. Ha dimostrato tanta forza di volontà e dopo l’esclusione da parte di Big Hit, ha riconvertito il suo sogno e non si è scoraggiato. È vero che il duro lavoro paga sempre, assieme alla costanza nel perseguire i propri obiettivi nonostante le avversità e anche ad un pizzico di fortuna. Auguro il meglio e un futuro radioso a Ji-hun… fighting 😉😊
I miei più sentiti complimenti a Ji-hun 👏🏻👏🏻. Ha dimostrato di non perdersi d’animo, e anche dopo l’esclusione da parte di Big Hit, ha riconvertito il suo sogno, si è rimboccato le maniche e ora ha dei nuovi obiettivi da raggiungere 💪🏻. È vero il duro lavoro paga sempre, assieme però alla costanza e alla perseveranza di riuscire a realizzare i propri sogni, con un pizzico di fortuna 😊. Tanti auguri per il futuro 😊
Ciao! Grazie mille per il bellissimo commento, non possiamo che concordare con te 🙂 fighting!
Questo ragazzo ha una forza mentale incredibile! Sfido chiunque a pensare che non sia così; con un rifiuto del genere sarebbe stato difficile andare avanti. Invece ha trovato lavoro, (cosa normale e giusta!) e per di più ha aperto un canale YouTube mettendosi di nuovo in gioco nel mondo dell’ intrattenimento.
Ha tutta la mia stima, bravo!
Ciao Simone, hai proprio ragione e noi di Persi in Corea lo abbiamo voluto intervistare proprio per questo. Kim Ji-hun insegna a tutti noi una bellissima lezione con la sua forza d’animo e voglia di rimettersi in gioco