Eccomi qua, come hanno già fatto Anna e Laura, vi racconterò anch’io della mia esperienza coreana.
Inoltre, siccome questo è il mio primo post su ‘Persi in Corea’, ne approfitto per presentarmi, penso che non ci sia modo migliore per farlo.
Mi chiamo Vivien, ho 21 anni e studio Lingua e Cultura Coreana a Ca’ Foscari, Venezia.
Sono nata e cresciuta ad Imperia, una piccola città di mare con le sue belle spiagge ed il suo romantico faro. Dall’età di 2 anni ho passato la maggior parte delle mie estati a Cambridge, questa continua esposizione ad una lingua straniera mi ha portato a scegliere il Liceo Linguistico come scuola superiore. Dopo il diploma, non soddisfatta di tre lingue, sono andata a Venezia decisa a laurearmi in Coreano.
Perchè la Corea? Non nascondo che è solo grazie al Kpop e a tutti I drama che ho guardato durante gli anni del liceo che ho scoperto l’esistenza di questa piccola penisola(l’ignoranza).
Pian piano, mentre fagocitavo episodi di drama e cantavo le canzoni dei 2PM, il mio interesse per la Corea, la sua lingua e la sua cultura è diventato sempre più forte.
Allora perché non andare a studiare qualcosa che mi piace e che nel frattempo mi potrebbe dare uno sbocco lavorativo nell’ambito linguistico, ovvero ciò che ho sempre voluto? Così, una volta immatricolata, ho fatto le valigie e mi sono trasferita a Venezia.
Il mio primo viaggio in Corea risale all’anno scorso, estate 2012. Volevo aspettare l’occasione di poter vincere una borsa di studio per poter andare in Corea, ma proprio nel Febbraio 2012 io ed il mio ragazzo ci siamo messi assieme. Dato che la nostra è una storia a distanza, per evitare di stare un anno lontani l’uno dall’altra, ho deciso di andare a Seoul per un mese e frequentare un corso di lingua in un accademia (hagwon).
Non sono partita da sola, una mia compagna di corso, Chiara, ha deciso di venire con me.
E’ stato il mese più bello e più intenso di tutta la mia vita. Non sapevo cosa aspettarmi e avevo paura che una volta arrivata avrei avuto davanti una realtà completamente diversa da quella che mi ero immaginata per 4 anni. Così sono partita senza troppe aspettative, con l’idea di divertirmi e di migliorare il mio coreano. E’ stato come ritrovarmi a casa. Era tutto come me l’aspettavo, normale.
Inoltre, il fatto che ci fosse il mio lui ad aspettarmi all’aeroporto ha reso il tutto più accogliente.
La prima cosa che mi ha colpito, avendo un nasino sensibile, è stato l’odore d’aglio nell’aria; l’opprimente smog della città; la gente che corre di qua e di là, che ti spinge e non ti chiede nemmeno scusa perché hanno troppa fretta. Autobus! autobus di ogni tipo e colore ovunque; taxisti che guidano come matti e motociclette che passano sui marciapiedi. Insomma, la prima impressione di una ragazza abituata a piccole città che si trova davanti ad una delle metropoli più popolate e moderne del mondo.
I primi tempi mi dava un po’ fastidio dicome mi fissava la gente, tutti mezzi impauriti e un po’ curiosi. Alla fine ci fai l’abitudine e li tranquillizzi con un sorriso, al quale magari ricambiano.
E’ stata davvero una bella esperienza, ma un mese è effettivamente poco per una città bella e grande come Seoul, infatti e’ proprio ora, durante il mio secondo soggiorno, che me la sta godendo di più e sto scoprendo tanti suoi lati che non conoscevo.
Ora sono una studentessa di scambio all’Ewha, dopo la vincita di una borsa di studio, sto trascorrendo qua il primo semestre del terzo anno. Sono arrivata a Settembre, in tempo per vedere I meravigliosi colori dell’autunno coreano (è davvero uno spettacolo!) e starò qua fino a Febbraio. Comunque non sarà un addio, ho deciso che tornerò qua dopo la laurea.
Anche se devo studiare, voglio fare tanti giretti qua e là per Seoul e magari anche fuori….chissà, magari scriverò qualche articolo al riguardo!
Per ora è tutto, mi dispiace essermi dilungata un po’!
E’ stato un piacere!
Vivien
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