Sotto il primo post “La nostra vita in Corea pt. 1”, una ragazza ci ha chiesto di scrivere i nostri primi giorni in Corea.. ed è quello che farò ora! Ovviamente parlando della mia esperienza personale, lascerò Anna parlare della sua in un altro post, poiché abbiamo abuto esperienze leggermente diverse.. com’è giusto che sia.
Ho anche pensato fosse carino farvi sapere come tutto è cominciato e come mai ho deciso di tornare in Corea dopo esserci stata la prima volta nel 2010.. spero troviate questo post interessante, e sopratutto sappiate che per qualsiasi domanda siamo sempre qui a vostra disposizione! \^_^
Bando alle ciance! (o ciancie? ahah)
Prima di tutto forse è il caso che mi presenti. Mi chiamo Laura e ho 22 anni, sono nata a Roma, cresciuta a Bologna, mia madre è Pugliese cresciuta a Roma e mio padre Francese. Detto questo, non so se si capisca, ma sono un misto un po’ strano (o almeno è quello che mi piace pensare) e credo che il mio interesse per le culture diverse da quella Italiana sia dovuto a questo mio sentirmi un mix insensato di tutto e niente. Sin da piccolina ho provato interesse per l’asia, mi ricordo ancora quando su TMC trasmettevano le puntate di Ranma 1/2, e io e la mia migliore amica, che avremmo avuto circa 8 anni, lo guardavamo in continuazione. In prima media ho finalmente scoperto i manga, tutti i sabati dopo scuola, andavo in fumetteria con le mie amiche dell’epoca, a far scorta di tutti quei bellissimi fumetti capaci di farmi sognare l’oriente. Il pomeriggio guardavo sempre su MTV Inuyasha, le Situazioni di Lui e Lei, Ranma 1/2 (che è sempre stato il mio preferito in assoluto) e tutti gli anime che erano soliti trasmettere. Ancora mi ricordo i martedì sera, in compagnia di Full Metal Panic!
Ovviamente una cosa tira l’altra, e dopo un po’ di anni, nel 2009, mi sono ritrovata ad ascoltare KPOP. Ero letteralmente in fissa con i Big Bang, quasi non ce la potevo fare. Così, come penso molti di noi hanno fatto, ho cominciato a cercare sempre più informazioni riguardo la Corea, arrivando poi a chiedere a mia madre se finita la maturità avessi potuto andarci.
Indovina indovinello? Così è stato. Io e mia madre abbiamo un rapporto molto particolare, ci fidiamo moltissimo l’una dell’altra e se non fosse stato per questo motivo non penso lei mi avrebbe mai fatta andare. Ancor prima di sapere con certezza che mi sarei imbarcata in questa avventura, ho cominciato a mettere da parte i soldi che mi sarebbero serviti, ho avuto un po’ di piccoli aiuti da parte dei miei nonni, e a mia madre non ho mai chiesto nulla. Lei mi ha aiutato nel migliore dei modi, sostenendomi e pagandomi un corso privato di inglese, conversation class, con una ragazza dolcissima.
A luglio 2010, finita la maturità, mi sono iscritta alla scuola che volevo frequentare (Best Friend Centre, all’epoca volevo avere solo un primo approccio con la lingua, e molto tempo per andare in giro e divertirmi), ho comprato il biglietto aereo, e il 4 settembre sono partita.
19 anni, liceo appena finito.. completamente sola. Mia madre ancora ci scherza su dicendo: “certo che sono stata proprio folle a farti partire da sola per la Corea a soli 19 anni“, come darle torto?
In un primo momento tanta era l’eccitazione quanto l’ansia di ritrovarmi da sola in un paese completamente sconosciuto, con la sola conoscenza dell’inglese e solo me stessa su cui fare affidamento. Inutile dire che per me i primi 3 giorni a Seoul sono stati terribili, il jet lag mi stava uccidendo, l’umidità era alle stelle e mi sono ritrovata in un goshiwon senza finestre, in una camera piccolissima a Sinchon. Avevo l’ansia addosso, e ho passato i primi 2 giorni letteralmente chiusa in camera con l’angoscia di uscire. Mi sono passati per la testa tantissimi pensieri disarmanti, che sicuramente non aiutavano il mio stato d’animo. Finché, finalmente, è arrivato il primo lunedì di scuola.
Ho avuto la grandissima fortuna di finire in classe con una ragazza brasiliana cresciuta negli Stati Uniti, il suo inglese, oltre che grammaticalmente perfetto non aveva traccia di accento brasiliano, così mi sono rotrovata a tirarlo su con moltissima facilità, e sono certa che anche adesso, il motivo per cui quando parlo inglese la gente non capisce che sono italiana, è anche per quello. Ho passato con lei praticamente ogni giorno del mio primo soggiorno a Seoul, rendendola, ancora oggi, una delle esperienze più belle ed esaltanti della mia vita.
Ogni giorno andavamo a scuola a studiare, per poi ritrovarci per le strade di Hongdae a camminare e fare shopping, o a sederci dentro il nostro tanto amato campus della Hongik University. Ogni giorno era un’avventura e per un motivo o per un’altro siamo finite per entrare a far parte di un gruppo di coreani che volevano imparare l’inglese. 3 ragazzi, una ragazza, un’altra straniera russa e io e la mia amica brasiliana. Con loro siamo andati un po’ d’appertutto, e ho alcuni dei miei ricordi più belli del 2010, tipo il Fireworks Festival sull’Han River o la giornata passata tutti assieme al Lotte World ridendo e divertendoci. Molte volte non avevo voglia di andare a scuola, così uscivo con la mia amica, e andavamo a farci qualche giro. Penso di non aver mai camminato così tanto in vita mia! Eravamo anche solite andare a fare lunghe passeggiate sull’Han River, ma il nostro passatempo preferito era guardare i ragazzi coreani giocare a basketball nel campus della Hongik : P
Il mio piano iniziare era quello di restare a Seoul “solo” un mese, ma già verso metà settembre ho cominciato a pensare di non volermene andare, perché non ero mai stata in un posto che mi facesse sentire così a mio agio con me stessa e con le persone attorno a me. A Bologna non sono il tipo che esce tanto o che ha molti amici, qui a Seoul è tutto completamente diverso, conosco sempre persone nuove e non ho problemi a parlare con gente sconosciuta. In Italia, invece, passo molto tempo a casa e conosco poche persone che valga la pena di chiamare “amici”.
Quindi, dopo varie riflessioni, ho deciso di prolungare la mia permanenza a Seoul, e tornare in Italia a inizio Novembre, il 4 per essere precisi, esattamente 3 anni da oggi.
A Seoul ho continuato la mia vita come se abitassi li da sempre, uscendo quando ne avevo voglia, rimanendo in camera quando volevo stare da sola, incontrando amici e andando a scuola. Anche il secondo mese è volato, e il 4 novembre è arrivato prima che potessi riuscire ad accorgermene. Inutile dire che tornare a casa è stata una tristezza infinita, e che se avessi potuto sarei molto volentieri rimasta a Seoul per ancora tanto tanto tempo.
Avendo promesso ad una mia amica che saremo andate a Londra assieme, due settimane dopo il mio ritorno in patria, mi sono ritrovata nuovamente in una grande metropoli, questa volta però in compagnia. Ci siamo trovate casa, abbiamo studiato inglese, lavorato.. lei dopo 6 mesi è tornata a Bologna. Ma io, non soddisfatta di non essere riuscita a portare a termine nulla, sono rimasta in Inghilterra un altro anno. Durante tutto il mio soggiorno londinese non è passato giorno in cui io non pensassi alla Corea, ai miei amici e a quanta voglia avessi di tornare indietro. Il Kpop ormai era divenuta una passione lontana, quasi avevo smesso di ascoltarlo, ormai tutto il mio interesse si era riversato solo e solamente su quello che è la Corea come nazione e tutto quello che ha da offrire.
A giugno 2012 sono finalmente tornata a Bologna, con tantissima voglia di fare e organizzare un secondo soggiorno a Seoul, dopo aver cominciato a lavorare per una casa editrice, a giugno 2013, sono finalmente partita per tornare nel posto che più mi fosse mai mancato: Seoul. Ho sinceramente passato 2 anni e mezzo a torturarmi l’anima provando a capire se avesse avuto senso tornarci, se fosse stato meglio semplicemente cominciare gli studi universitari in Italia o in Inghilterra, ma sinceramente non mi bastava e volevo di più. Ora sono qui da quasi 5 mesi, e non sono mai stata più contenta di aver preso questo genere di decisione. Oltretutto sono stata molto fortunata nell’avere incontrato Anna, anche se ci conosciamo da più di 7 anni non abbiamo mai avuto davvero l’opportunità di diventare amiche “faccia a faccia” (ci siamo conosciute quando avevamo 14/15 anni su un forum di Inuyasha..), e sicuramente lei ha aiutato molto nel riuscire a convincermi a tornare.
Anche questa volta i primi 2 giorni a giugno sono stati un po’ deprimenti, pioveva e c’era un’umidità devastante. Io sono una persona che viene molto facilmente influenzata dal meteo, e mi sono nuovamente ritrovata a domandarmi se avessi preso una giusta decisione nel tornare. Ovviamente mi sbagliavo, e dal terzo giorno in poi ho cominciato a divertirmi, conoscere nuove persone, uscire con Anna e andare a scuola.
La paura che si ha all’inizio, quella del rimanere da soli e di non riuscire a farsi amici, non deve riuscire a fermarvi, perché sono sicura che alla fine incontrerete un sacco di persone interessanti, con le quali sarete in grado di instaurare bei rapporti e amicizie durature. Sebbene la diversità delle nostre culture sia diversa e a volte mi snervi un po’, non passa giorno in cui io non ringrazi di essere tornata, di aver incontrato tutta la gente che ora mi è amica e sopratutto di aver mia madre e i miei nonni come parenti, che sono sempre stati capaci di sostenermi nelle mie scelte, nonostante quanto folli possano essere state ^_^
Penso che sia giunta l’ora di porre fine a questo lunghissimo post, ribadisco ancora una volta che siete liberissimi di farci domande, e che proveremo ad aiutarvi cercando di darvi risposte esaustive che possano esservi utili ^^ Nel 2010 questo genere di blog non esisteva, e abbiamo dovuto cercare informazioni in inglese.. quindi approfittatene!
Grazie per leggere il nostro blog!
31 Comments
Comments are closed.