Quello di Shorelle è un percorso decisamente insolito: classe ‘97 di origine vicentina, è oggi una delle scrittrici emergenti di punta del k-pop. Itzy, Taeyeon e The9 sono solo alcuni nomi fra i tanti con cui ha collaborato per brani che sono arrivati in cima alle classifiche internazionali. Oltre a essere una cantautrice, Shorelle ha da poco debuttato anche come cantante solista in Corea, dando la voce a uno degli ultimi Kdrama usciti “Now we are breaking up” con protagonisti i celebri Song Hye Kyo e Jang Ki Yong.

La storia di Shorelle ha un qualcosa di incredibile e ricorda a tutti i k-pop stan che non bisogna smettere mai di sognare e di credere nel proprio talento, perchè alla fine la Corea del Sud non è poi così irrangiungibile. Attualmente Shorelle si trova in pianta stabile a Seoul, per lavorare a tantissimi nuovi stimolanti progetti e noi di Persi in Corea ci abbiamo scambiato due chiacchiere. Tra K-Drama, K-Pop e la sua esperienza in Corea del Sud, Shorelle ci ha raccontato nel dettaglio la sua esperienza e la trovate qui: 

Ciao Shorelle! Partiamo dal tuo ultimo progetto, nonché debutto ufficiale come cantante in Corea del Sud. Com’è stato dare la voce per il brano “When We’re Together”, colonna sonora portante del K-drama di punta “Now, we are breaking up”? 

Ciao a tutti e grazie mille per avermi contattata, sono felice di essere qui oggi! Seguo la vostra pagina da tempo e assieme a Marco di Seoul Mafia è stata fondamentale nell’avvicinarmi a poco a poco alla Corea fino a trasferirmi lo scorso anno a Seoul.

Il debutto come cantante è un sogno che diventa realtà, ancora non ci credo! Da quando lavoro in studio avevo un po’ abbandonato l’idea di un progetto solista, ero abituata a cantare tutti i giorni ma principalmente per canzoni che scrivevo per altri artisti, specialmente Kpop e Pop. Dopo aver ascoltato il demo cantato da me di “Vanilla”, brano scritto per Taeyeon delle Girls Generation e che ha un po’ lanciato la mia carriera nel 2019, la direzione musicale del brano mi ha quasi subito contattato. Qualche giorno dopo mi sono ritrovata nello stesso studio dove sono state registrate le colonne sonore di alcuni dei più celebri K-Drama quali “Crash Landing on you” e “Pinocchio”. 

Nonostante fossi un po’ nervosa i produttori mi hanno subito messa a mio agio facendomi qualche domanda sulla vita in Corea rispetto a quella dell’Italia e se mi piacesse il cibo piccante. Abbiamo finito di registrare circa un’ora dopo e poi tutti a bere!
Il brano è stato recepito molto bene dai fans e critica il che mi ha stupito in quanto ero l’unica artista non coreana e non conosciuta ad essere presente nella tracklist. Mi dispiace solo non aver conosciuto il protagonista maschile, purtroppo quando ho registrato il brano era da poco partito per il militare. La mia solita fortuna ahah #foreveralone

https://youtu.be/7Hu73ESR-14

Oltre a essere una cantante, sei tra le penne di punta nel mercato asiatico per quanto riguarda la stesura di testi. Tra le tue ultime collaborazioni, spicca il nome delle Itzy, tra i gruppi kpop di quarta generazione più famosi al mondo. Com’è stato lavorare con loro e scrivere il pezzo “Chillin’ Chillin’?”

Da quando le ITZY hanno debuttato con “Dalla Dalla” è stato il mio sogno scrivere per loro. Ho avuto la fortuna di collaborare con moltissimi gruppi e artisti che adoro, in particolare: Taeyeon, le Oh My Girl e CIX, ma le ITZY sono sempre rimaste un chiodo fisso. 

“Chillin Chillin” è stata scritta dopo che Tommy di Warner Music Korea mi ha organizzato una sessione con un altro scrittore, YoungChance. Io ero una fan dei suoi lavori, specialmente per la canzone “Airplane” realizzata per gli Stray Kids. Tra di noi si è subito instaurata un’ottima intesa musicale, abbiamo scritto la canzone praticamente in due takes e abbiamo passato il resto del tempo a decidere quale pollo fritto ordinare, se quello semplice o con barbecue sauce.!

Dopo aver inviato la canzone a JYP l’hanno confermata quasi subito per le ITZY e prima di andare alla sessione di registrazione abbiamo deciso chi avrebbe cantato quale parte. Tutti sanno che la mia parte preferita di una canzone è la seconda strofa e non vi nascondo che ho assegnato proprio quella parte a Ryujin, la mia preferita.

https://youtu.be/E7lQcZgQqMw

Sempre a proposito delle tue collaborazioni con importanti artisti. Ti è capitato in questi anni di trovarti faccia a faccia con qualcuno di loro in uno studio di registrazione o hai lavorato sempre da remoto? Ti va di raccontarci qualche aneddoto?

Da quando qualche anno fa ho cominciato questa avventura nel Kpop ho sempre lavorato in studio con altri produttori e scrittori. Purtroppo, con la pandemia e il mio rientro in Italia ho dovuto adeguarmi a lavorare da remoto. Grazie a dio Zoom ha l’opzione “Ritocca il tuo aspetto” così da nascondere il fatto che mi fossi appena alzata dal letto.

La fortuna di vivere in Corea, tra le altre cose, è che puoi conoscere l’artista per cui scrivi. A questo proposito un incontro particolarmente speciale è stato quello con le ITZY. Dopo aver scritto assieme al mio amico YoungChance il brano “Chillin Chillin” siamo andati nella nuova sede di JYP per registrarle. Conoscerle è stata un’esperienza a dir poco surreale, sono professionalissime e quando a volte non riuscivo a comunicare per via della barriera linguistica cercavano loro di parlare in inglese e mi sorridevano come supporto morale. Ad un certo punto mi sono trovata seduta accanto a Riujin. Essendo lei la mia preferita ero talmente nervosa che non riuscivo a guardarla in faccia, così mi sono limitata a osservare le sue slippers di Versace. Poi appena è entrata nel vocal booth a registrare io ogni tot usavo il microfono per comunicare con lei solo per dirle “quanto sei brava” o “ben fatto” in un coreano sbiascicato. Prima che andasse via sono anche riuscita a dirle saranghe e ad abbracciarla. Lacrime!

Attualmente ti stai trasferendo in pianta stabile a Seoul, per seguire a 360° tutti i tuoi progetti. Ma facciamo un attimo un passo indietro. Sin da piccola sei stata appassionata di musica e subito dopo il liceo ti sei trasferita a Londra per andare a studiare musica in una prestigiosa accademia. Quando è nata la tua passione per il mercato musicale Asiatico? Ti sei ritrovata in questo mercato un po’ per caso o da sempre era il tuo obiettivo? 

Diciamo che inizialmente ci sono capitata un po’ per caso, uno dei miei insegnanti all’accademia musicale di Londra ACM ha notato il mio modo di scrivere canzoni e mi ha offerto di lavorare con lui in alcuni progetti musicale rivolti principalmente ad artisti in Corea del Sud, Giappone e Cina. Era la fine 2018 e io non conoscevo molto il KPOP, avevo ascoltato solamente qualche brano degli iconici BigBang.

Una volta che mi è stata offerta questa possibilità ho cominciato a immergermi sempre più nel genere con la classica “gavetta” dei Kpop stan. Ascolti kpop, poi diventi un’ ARMY, poi cominci a guardare Kdrama, vai a mangiare al ristorante coreano etc ahah. 

Dopodichè mi sono resa conto che era il momento di compiere il passo successivo e, con il sostegno della mia famiglia, mi sono trasferita in Corea nel 2021. Non sapevo dove questa decisione mi avrebbe portato, ma sentivo che non potevo più rimandare e infatti, nonostante la pandemia, sono riuscita grazie al kpop a raggiungere una serie di obiettivi personali che avevo da sempre, come delle certificazioni discografiche platino, una targa Billboard ottenuta con l’album delle ITZY, una canzone alle Olimpiadi di Tokyo (“Pphinx” delle THE9 ) e persino una canzone in un k-drama! 

La Corea del Sud è un posto speciale che mi sta permettendo a poco a poco di affermarmi sempre di più nel campo musicale.

Com’è il tuo procedimento di stesura dei pezzi? Scrivi subito in lingua inglese e/o coreano o prima pensi a un pezzo in lingua italiana? Com’è il tuo rapporto con la lingua coreana? Per i tuoi progetti futuri ti piacerebbe cantare anche in lingua coreana? 

Il mio metodo di scrittura è molto particolare e prende spunto dai miei anni di gavetta nel mondo del musical e del teatro. Scrivo canalizzando diversi personaggi o identità create in precedenza, un metodo simile a una band virtuale come le K-DA. Ogni mio personaggio ha un ruolo e una voce diversa, per questo spesso chi ascolta le mie canzoni pensa ci sia più di una cantante presente.

Il mio vero nome italiano è Linda ma uso Shorelle quando scrivo, in quanto è formata dalle 3 mie entità artistiche principali (Sheena, Ronelle e Leila Lee). Utilizzare dei personaggi mi è utile in quanto mi permette di canalizzare vari aspetti della mia personalità (sono anche gemelli di segno zodiacale pensate un po’). Di solito comincio con il buttare giù qualche idea melodica per poi andare a perfezionarla. In ultima scrivo il testo, sempre in inglese con qualche parola in coreano e italiano. 

Una conoscenza seppur elementare della lingua coreana mi ha aiutata tantissimo in quanto prendo spunto dalle sillabe e i suoni più frequenti, e questo orienta la scelta delle melodie e delle parole.

Uno dei miei obiettivi è sicuramente quello di cantare in coreano, per cui sto prendendo lezioni per migliorarmi in questo senso.

Artista Italiana che lavora nel music business asiatico, come si rapportano a te le persone? La tua italianità viene vista come un punto di forza o a volte vieni messa un po’ in disparte/giudicata per questo?

Io sono italiana al 100% e fiera per cui mi presento sempre come tale ai miei collaboratori. Ovviamente ogni tanto parte la battuta sulla mafia o sulla pasta, la migliore che ho sentito finora è, riferendosi a un ritornello che non funzionava, “Qui stiamo parlando di ritornelli, non di tortellini”, mi ha fatto molto ridere! Però è sempre motivo di risata collettiva, più che di discriminazione.

Ora ti facciamo la stessa domanda però al contrario. Da ragazza italiana appassionata alla Corea, qui in Italia come viene vista la tua volontà di lavorare nel mercato musicale Asiatico e il tuo trasferimento a Seoul? Purtroppo, qui c’è ancora molta disinformazione su tutto ciò che riguarda l’Asia e la Corea del Sud, hai sentito sulla tua pelle il giudizio delle persone per questa scelta? 

Allora quando dico che vivo in Corea la risposta generale è “wow” seguita da “Perché proprio la Corea?”. Sicuramente c’è molta disinformazione al riguardo e anche per questo sono importanti piattaforme di informazione come questa. 

I ragazzi italiani sono pieni di talento ma non sempre riescono a trovare il loro posto nella loro madrepatria. Io mi sento Italiana ma cittadina del mondo e sono convinta che delle esperienze all’estero possano soltanto arricchire il bagaglio d’esperienze di una persona. Per cui comprendo lo scetticismo delle persone quando dico che vivo in Corea ma me ne frego anche e vado avanti per la mia strada.

Parliamo di futuro: te lo immagini in Corea o in Italia? Ti piacerebbe prima o poi sbarcare anche nel mercato musicale italiano? 

Ora come ora il mio futuro me lo immagino in Corea. Come dicevo prima a livello lavorativo è il posto ideale per me e sto conoscendo anche sempre più amici, expat e non, che stanno arricchendo il mio universo relazionale e culturale. 

Sicuramente ad un certo punto vorrei tornare in Italia per cercare, nel mio piccolo, di sensibilizzare verso l’importanza della musica e delle arti anche nelle scuole. Mi piacerebbe aprire un’agenzia di management dove trasmettere a nuovi talenti quello che sto apprendendo nella Industry musicale. Sia in Corea che in Italia o in qualsiasi altra parte del mondo, però è importante che io ci possa stare con il mio cagnolone Dylan, un pastore maremmano bianco e soffice! Finché c’è Dylan sto bene dappertutto ahah

Sempre parlando del prossimo futuro, ci puoi anticipare qualche progetto in lavorazione? Grazie per il tuo tempo e in bocca al lupo per tutto!

Ringrazio voi e la redazione di Persi in Corea per quest’intervista! Purtroppo, non posso anticipare nulla, posso solo dirvi che quest’anno sarò presente in alcune release di artisti coreani che adoro e che farò ulteriori passi anche a livello di solista! Quindi continuate a seguirmi 😊

Intervista a cura di Eleonora Bruno e Giulia Lansarotti

Condividi questo articolo

Quello di Shorelle è un percorso decisamente insolito: classe ‘97 di origine vicentina, è oggi una delle scrittrici emergenti di punta del k-pop. Itzy, Taeyeon e The9 sono solo alcuni nomi fra i tanti con cui ha collaborato per brani che sono arrivati in cima alle classifiche internazionali. Oltre a essere una cantautrice, Shorelle ha da poco debuttato anche come cantante solista in Corea, dando la voce a uno degli ultimi Kdrama usciti “Now we are breaking up” con protagonisti i celebri Song Hye Kyo e Jang Ki Yong.

La storia di Shorelle ha un qualcosa di incredibile e ricorda a tutti i k-pop stan che non bisogna smettere mai di sognare e di credere nel proprio talento, perchè alla fine la Corea del Sud non è poi così irrangiungibile. Attualmente Shorelle si trova in pianta stabile a Seoul, per lavorare a tantissimi nuovi stimolanti progetti e noi di Persi in Corea ci abbiamo scambiato due chiacchiere. Tra K-Drama, K-Pop e la sua esperienza in Corea del Sud, Shorelle ci ha raccontato nel dettaglio la sua esperienza e la trovate qui: 

Ciao Shorelle! Partiamo dal tuo ultimo progetto, nonché debutto ufficiale come cantante in Corea del Sud. Com’è stato dare la voce per il brano “When We’re Together”, colonna sonora portante del K-drama di punta “Now, we are breaking up”? 

Ciao a tutti e grazie mille per avermi contattata, sono felice di essere qui oggi! Seguo la vostra pagina da tempo e assieme a Marco di Seoul Mafia è stata fondamentale nell’avvicinarmi a poco a poco alla Corea fino a trasferirmi lo scorso anno a Seoul.

Il debutto come cantante è un sogno che diventa realtà, ancora non ci credo! Da quando lavoro in studio avevo un po’ abbandonato l’idea di un progetto solista, ero abituata a cantare tutti i giorni ma principalmente per canzoni che scrivevo per altri artisti, specialmente Kpop e Pop. Dopo aver ascoltato il demo cantato da me di “Vanilla”, brano scritto per Taeyeon delle Girls Generation e che ha un po’ lanciato la mia carriera nel 2019, la direzione musicale del brano mi ha quasi subito contattato. Qualche giorno dopo mi sono ritrovata nello stesso studio dove sono state registrate le colonne sonore di alcuni dei più celebri K-Drama quali “Crash Landing on you” e “Pinocchio”. 

Nonostante fossi un po’ nervosa i produttori mi hanno subito messa a mio agio facendomi qualche domanda sulla vita in Corea rispetto a quella dell’Italia e se mi piacesse il cibo piccante. Abbiamo finito di registrare circa un’ora dopo e poi tutti a bere!
Il brano è stato recepito molto bene dai fans e critica il che mi ha stupito in quanto ero l’unica artista non coreana e non conosciuta ad essere presente nella tracklist. Mi dispiace solo non aver conosciuto il protagonista maschile, purtroppo quando ho registrato il brano era da poco partito per il militare. La mia solita fortuna ahah #foreveralone

https://youtu.be/7Hu73ESR-14

Oltre a essere una cantante, sei tra le penne di punta nel mercato asiatico per quanto riguarda la stesura di testi. Tra le tue ultime collaborazioni, spicca il nome delle Itzy, tra i gruppi kpop di quarta generazione più famosi al mondo. Com’è stato lavorare con loro e scrivere il pezzo “Chillin’ Chillin’?”

Da quando le ITZY hanno debuttato con “Dalla Dalla” è stato il mio sogno scrivere per loro. Ho avuto la fortuna di collaborare con moltissimi gruppi e artisti che adoro, in particolare: Taeyeon, le Oh My Girl e CIX, ma le ITZY sono sempre rimaste un chiodo fisso. 

“Chillin Chillin” è stata scritta dopo che Tommy di Warner Music Korea mi ha organizzato una sessione con un altro scrittore, YoungChance. Io ero una fan dei suoi lavori, specialmente per la canzone “Airplane” realizzata per gli Stray Kids. Tra di noi si è subito instaurata un’ottima intesa musicale, abbiamo scritto la canzone praticamente in due takes e abbiamo passato il resto del tempo a decidere quale pollo fritto ordinare, se quello semplice o con barbecue sauce.!

Dopo aver inviato la canzone a JYP l’hanno confermata quasi subito per le ITZY e prima di andare alla sessione di registrazione abbiamo deciso chi avrebbe cantato quale parte. Tutti sanno che la mia parte preferita di una canzone è la seconda strofa e non vi nascondo che ho assegnato proprio quella parte a Ryujin, la mia preferita.

https://youtu.be/E7lQcZgQqMw

Sempre a proposito delle tue collaborazioni con importanti artisti. Ti è capitato in questi anni di trovarti faccia a faccia con qualcuno di loro in uno studio di registrazione o hai lavorato sempre da remoto? Ti va di raccontarci qualche aneddoto?

Da quando qualche anno fa ho cominciato questa avventura nel Kpop ho sempre lavorato in studio con altri produttori e scrittori. Purtroppo, con la pandemia e il mio rientro in Italia ho dovuto adeguarmi a lavorare da remoto. Grazie a dio Zoom ha l’opzione “Ritocca il tuo aspetto” così da nascondere il fatto che mi fossi appena alzata dal letto.

La fortuna di vivere in Corea, tra le altre cose, è che puoi conoscere l’artista per cui scrivi. A questo proposito un incontro particolarmente speciale è stato quello con le ITZY. Dopo aver scritto assieme al mio amico YoungChance il brano “Chillin Chillin” siamo andati nella nuova sede di JYP per registrarle. Conoscerle è stata un’esperienza a dir poco surreale, sono professionalissime e quando a volte non riuscivo a comunicare per via della barriera linguistica cercavano loro di parlare in inglese e mi sorridevano come supporto morale. Ad un certo punto mi sono trovata seduta accanto a Riujin. Essendo lei la mia preferita ero talmente nervosa che non riuscivo a guardarla in faccia, così mi sono limitata a osservare le sue slippers di Versace. Poi appena è entrata nel vocal booth a registrare io ogni tot usavo il microfono per comunicare con lei solo per dirle “quanto sei brava” o “ben fatto” in un coreano sbiascicato. Prima che andasse via sono anche riuscita a dirle saranghe e ad abbracciarla. Lacrime!

Attualmente ti stai trasferendo in pianta stabile a Seoul, per seguire a 360° tutti i tuoi progetti. Ma facciamo un attimo un passo indietro. Sin da piccola sei stata appassionata di musica e subito dopo il liceo ti sei trasferita a Londra per andare a studiare musica in una prestigiosa accademia. Quando è nata la tua passione per il mercato musicale Asiatico? Ti sei ritrovata in questo mercato un po’ per caso o da sempre era il tuo obiettivo? 

Diciamo che inizialmente ci sono capitata un po’ per caso, uno dei miei insegnanti all’accademia musicale di Londra ACM ha notato il mio modo di scrivere canzoni e mi ha offerto di lavorare con lui in alcuni progetti musicale rivolti principalmente ad artisti in Corea del Sud, Giappone e Cina. Era la fine 2018 e io non conoscevo molto il KPOP, avevo ascoltato solamente qualche brano degli iconici BigBang.

Una volta che mi è stata offerta questa possibilità ho cominciato a immergermi sempre più nel genere con la classica “gavetta” dei Kpop stan. Ascolti kpop, poi diventi un’ ARMY, poi cominci a guardare Kdrama, vai a mangiare al ristorante coreano etc ahah. 

Dopodichè mi sono resa conto che era il momento di compiere il passo successivo e, con il sostegno della mia famiglia, mi sono trasferita in Corea nel 2021. Non sapevo dove questa decisione mi avrebbe portato, ma sentivo che non potevo più rimandare e infatti, nonostante la pandemia, sono riuscita grazie al kpop a raggiungere una serie di obiettivi personali che avevo da sempre, come delle certificazioni discografiche platino, una targa Billboard ottenuta con l’album delle ITZY, una canzone alle Olimpiadi di Tokyo (“Pphinx” delle THE9 ) e persino una canzone in un k-drama! 

La Corea del Sud è un posto speciale che mi sta permettendo a poco a poco di affermarmi sempre di più nel campo musicale.

Com’è il tuo procedimento di stesura dei pezzi? Scrivi subito in lingua inglese e/o coreano o prima pensi a un pezzo in lingua italiana? Com’è il tuo rapporto con la lingua coreana? Per i tuoi progetti futuri ti piacerebbe cantare anche in lingua coreana? 

Il mio metodo di scrittura è molto particolare e prende spunto dai miei anni di gavetta nel mondo del musical e del teatro. Scrivo canalizzando diversi personaggi o identità create in precedenza, un metodo simile a una band virtuale come le K-DA. Ogni mio personaggio ha un ruolo e una voce diversa, per questo spesso chi ascolta le mie canzoni pensa ci sia più di una cantante presente.

Il mio vero nome italiano è Linda ma uso Shorelle quando scrivo, in quanto è formata dalle 3 mie entità artistiche principali (Sheena, Ronelle e Leila Lee). Utilizzare dei personaggi mi è utile in quanto mi permette di canalizzare vari aspetti della mia personalità (sono anche gemelli di segno zodiacale pensate un po’). Di solito comincio con il buttare giù qualche idea melodica per poi andare a perfezionarla. In ultima scrivo il testo, sempre in inglese con qualche parola in coreano e italiano. 

Una conoscenza seppur elementare della lingua coreana mi ha aiutata tantissimo in quanto prendo spunto dalle sillabe e i suoni più frequenti, e questo orienta la scelta delle melodie e delle parole.

Uno dei miei obiettivi è sicuramente quello di cantare in coreano, per cui sto prendendo lezioni per migliorarmi in questo senso.

Artista Italiana che lavora nel music business asiatico, come si rapportano a te le persone? La tua italianità viene vista come un punto di forza o a volte vieni messa un po’ in disparte/giudicata per questo?

Io sono italiana al 100% e fiera per cui mi presento sempre come tale ai miei collaboratori. Ovviamente ogni tanto parte la battuta sulla mafia o sulla pasta, la migliore che ho sentito finora è, riferendosi a un ritornello che non funzionava, “Qui stiamo parlando di ritornelli, non di tortellini”, mi ha fatto molto ridere! Però è sempre motivo di risata collettiva, più che di discriminazione.

Ora ti facciamo la stessa domanda però al contrario. Da ragazza italiana appassionata alla Corea, qui in Italia come viene vista la tua volontà di lavorare nel mercato musicale Asiatico e il tuo trasferimento a Seoul? Purtroppo, qui c’è ancora molta disinformazione su tutto ciò che riguarda l’Asia e la Corea del Sud, hai sentito sulla tua pelle il giudizio delle persone per questa scelta? 

Allora quando dico che vivo in Corea la risposta generale è “wow” seguita da “Perché proprio la Corea?”. Sicuramente c’è molta disinformazione al riguardo e anche per questo sono importanti piattaforme di informazione come questa. 

I ragazzi italiani sono pieni di talento ma non sempre riescono a trovare il loro posto nella loro madrepatria. Io mi sento Italiana ma cittadina del mondo e sono convinta che delle esperienze all’estero possano soltanto arricchire il bagaglio d’esperienze di una persona. Per cui comprendo lo scetticismo delle persone quando dico che vivo in Corea ma me ne frego anche e vado avanti per la mia strada.

Parliamo di futuro: te lo immagini in Corea o in Italia? Ti piacerebbe prima o poi sbarcare anche nel mercato musicale italiano? 

Ora come ora il mio futuro me lo immagino in Corea. Come dicevo prima a livello lavorativo è il posto ideale per me e sto conoscendo anche sempre più amici, expat e non, che stanno arricchendo il mio universo relazionale e culturale. 

Sicuramente ad un certo punto vorrei tornare in Italia per cercare, nel mio piccolo, di sensibilizzare verso l’importanza della musica e delle arti anche nelle scuole. Mi piacerebbe aprire un’agenzia di management dove trasmettere a nuovi talenti quello che sto apprendendo nella Industry musicale. Sia in Corea che in Italia o in qualsiasi altra parte del mondo, però è importante che io ci possa stare con il mio cagnolone Dylan, un pastore maremmano bianco e soffice! Finché c’è Dylan sto bene dappertutto ahah

Sempre parlando del prossimo futuro, ci puoi anticipare qualche progetto in lavorazione? Grazie per il tuo tempo e in bocca al lupo per tutto!

Ringrazio voi e la redazione di Persi in Corea per quest’intervista! Purtroppo, non posso anticipare nulla, posso solo dirvi che quest’anno sarò presente in alcune release di artisti coreani che adoro e che farò ulteriori passi anche a livello di solista! Quindi continuate a seguirmi 😊

Intervista a cura di Eleonora Bruno e Giulia Lansarotti

Condividi questo articolo

Commenti

  1. Simone 22 Febbraio 2022 at 11:46 PM

    Ciao ragazze, innanzitutto vi leggo sempre con piacere! Come seconda cosa complimenti per questa intervista che oltre a far conoscere sempre un pò di più l’universo Coreano, questa volta ci da modo di conoscere anche una nostra eccellenza! E dobbiamo riconoscere che in Italia ne abbiamo tante, anche se talvolta le lasciamo volare via in maniera troppo prematura!
    Infine volevo fare i complimenti e un in bocca al lupo, a Linda (Shorelle), per la bellissima voce, per le collaborazioni presenti e future!

    Ps: se mi fossi trovato davanti a Yeji delle ITZY forse mi sarei sciolto come un pezzettino di burro dentro una padella bollente! Ahahahah

    Alla prossima!

    • Redazione K-Wave 24 Febbraio 2022 at 12:14 PM

      Ciao Simone, grazie mille, siamo contente che ti piacciano questi contenuti! <3

Comments are closed.