Dopo le “Cronache di una fan girl” di Bora abbiamo deciso di dare voce anche alle vostre esperienze da fan girl, belle o brutte che siano. Avete avuto occasione di vedere, incontrare, parlare, baciare (LOL) o parlare con il vostro gruppo preferito del vivo? Raccontatecelo mandandoci un messaggio sulla nostra pagina Facebook e noi pubblicheremo il vostro articolo sul blog! 

Ciao a tutti mi chiamo Claudia e sono una fan dei B.A.P.

Premetto che non ho mai avuto la possibilità di andare in Corea del Sud, ciò nonostante ho comunque avuto l’occasione di incontrare quelli che per diversi anni sono stati il mio gruppo preferito.

L’inizio

A ottobre del 2012 , circa 9 mesi dopo il debutto dei B.A.P, mi ritrovai a vagare tra vari video di youtube fino a quando non vidi il nome di quella canzone: Warrior. Incuriosita da quelle testine biondo platino, iniziai a guardare il video a ripetizione. Andai alla ricerca di ogni possibile informazione che li riguardasse e andò avanti così per 4 anni.

Verso gennaio/febbraio del 2016 venni a sapere con mia grandissima gioia, che i B.A.P avrebbero fatto un nuovo tour mondiale e indovinate un po’, una delle date si trovava proprio in Italia! Ancora incredula della notizia appena ricevuta, mi misi all’opera per progettare il mio viaggio a Milano e chiamai i miei genitori che dopo varie suppliche mi diedero il permesso per affrontare quel viaggio che in seguito si rivelò essere assurdo.

Alcuni mesi dopo comprai i biglietti del concerto (che avevano prezzi davvero esagerati, infatti il meno caro costava € 50, mentre il parterre + foto con un membro del gruppo € 200) e chiaramente mi dovetti accontentare dei meno cari, dato che avrei dovuto affrontare anche un lungo e costoso viaggio.

Il concerto

Finalmente quel fatidico giorno arrivò e alle 4 e mezza del mattino presi il treno per Milano con due mie carissime amiche. Dopo varie ore di viaggio e svariati cambi di treno, arrivammo nei pressi di Milano intorno all’una, e senza neppure mangiare ci avviammo verso il Palayamamay che era già invaso da diverse fan; non eravamo in molte, ma più di quanto mi sarei aspettata. Sedute lì, sotto il sole, ad aspettare per ore, si sentiva in lontananza la voce dei tanto desiderati B.A.P che continuavano le prove fino al momento dell’entrata. Minimizzerei dicendo che il concerto per me è stato bellissimo: ho cantato e urlato come in ogni concerto che si rispetti.

Una volta finito il concerto speravo in qualche miracolo che mi permettesse di vederli da vicino anche soltanto per un secondo, ma avendo comprato i biglietti che costavano meno, siamo ovviamente state le prime sfigate ad essere cacciate. Girovagando all’interno del giardinetto speravamo di poter rientrare in qualche modo, ma dopo alcuni tentativi siamo state scoperte e spintonate all’esterno.

Ormai rassegnate e scoraggiate per l’accaduto iniziammo a percorrere la strada per tornare in hotel… qualcosa dentro di me era andato in frantumi: non potevo credere di averli visti dal vivo, ma così distanti da non potergli neanche dire una mezza parola… soprattutto dopo tutti i soldi che avevo speso.

Stalker: mode on

Il mattino seguente finalmente mangiammo qualcosa e riacquistammo le energie per intraprendere una nuova missione: andare alla ricerca dei B.A.P per Milano!

Preso il treno ci ritrovammo in quella città che ormai era il simbolo della nostra ultima speranza… Arrivate davanti al Duomo intorno alle 11, passammo il resto della mattinata sperando in un possibile incontro che però non ci fu. Ormai stanche e (di nuovo) affamate iniziammo ad avviarci verso la stazione, intorno alle 16:15, per prendere il treno di ritorno. Lì, sotto la fine della galleria, senza essere notato da nessuno, uno splendido ragazzo dagli occhi asiatici si stava dirigendo nella direzione opposta alla nostra. Eh si, proprio così, dopo svariati secondi realizzai che quello davanti ai miei occhi non era altro che Young Jae seguito da Bang, e due persone a me sconosciute. Non avevo ombra di dubbio che quella sarebbe stata una giornata che non avrei mai dimenticato, infatti fu proprio così, INDIMENTICABILE, ma non esattamente per i motivi che immaginate.

Senza respiro e con il cuore a mille cercammo di avvicinarci per poter scattare una foto con loro, senza riuscirci. Un ragazzo che era in loro compagnia continuava a impedirci di avvicinarci e scattare foto, loro invece semplicemente facevano finta di non vederci, come se non esistessimo. La situazione andò avanti così per circa una decina di minuti fino a quando, ormai arrivati davanti al Duomo, Young Jae voltandosi verso di me sussurrò ‘’aish’’.

In quel momento non riuscivo a capire se sarebbe stato più logico ridere per quanto mi fossi resa patetica, o piangere pensando a tutti i soldi spesi per sentirmi dire ‘’aish’’. Magari una reazione del genere potrebbe essere anche accettabile dopo una o due ore di stalking ma, come ho già detto in precedenza, non erano passati nemmeno una decina di minuti; penso sia abbastanza normale che una fan voglia avvicinarsi e scattare delle foto al suo cantante preferito, o sbaglio? Inutile dire quanto ci sia rimasta male… in fondo cosa potevo aspettarmi? Non siamo mica in un Drama.

Riflessioni finali

Se soltanto avessi saputo come si sarebbero comportati avrei preferito non incontrarli affatto, almeno adesso riuscirei ancora ad ascoltare le loro canzoni.

Invidio Bora per la disponibilità e la gentilezza che il suo gruppo preferito ha mostrato alle fan, ma grazie ai sui articoli ho anche realizzato che non tutti i gruppi k-pop si comportano nello stesso modo, sono semplicemente stata sfortunata io, incontrando un gruppo che l’umiltà l’ha dimenticata in Corea.

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Dopo le “Cronache di una fan girl” di Bora abbiamo deciso di dare voce anche alle vostre esperienze da fan girl, belle o brutte che siano. Avete avuto occasione di vedere, incontrare, parlare, baciare (LOL) o parlare con il vostro gruppo preferito del vivo? Raccontatecelo mandandoci un messaggio sulla nostra pagina Facebook e noi pubblicheremo il vostro articolo sul blog! 

Ciao a tutti mi chiamo Claudia e sono una fan dei B.A.P.

Premetto che non ho mai avuto la possibilità di andare in Corea del Sud, ciò nonostante ho comunque avuto l’occasione di incontrare quelli che per diversi anni sono stati il mio gruppo preferito.

L’inizio

A ottobre del 2012 , circa 9 mesi dopo il debutto dei B.A.P, mi ritrovai a vagare tra vari video di youtube fino a quando non vidi il nome di quella canzone: Warrior. Incuriosita da quelle testine biondo platino, iniziai a guardare il video a ripetizione. Andai alla ricerca di ogni possibile informazione che li riguardasse e andò avanti così per 4 anni.

Verso gennaio/febbraio del 2016 venni a sapere con mia grandissima gioia, che i B.A.P avrebbero fatto un nuovo tour mondiale e indovinate un po’, una delle date si trovava proprio in Italia! Ancora incredula della notizia appena ricevuta, mi misi all’opera per progettare il mio viaggio a Milano e chiamai i miei genitori che dopo varie suppliche mi diedero il permesso per affrontare quel viaggio che in seguito si rivelò essere assurdo.

Alcuni mesi dopo comprai i biglietti del concerto (che avevano prezzi davvero esagerati, infatti il meno caro costava € 50, mentre il parterre + foto con un membro del gruppo € 200) e chiaramente mi dovetti accontentare dei meno cari, dato che avrei dovuto affrontare anche un lungo e costoso viaggio.

Il concerto

Finalmente quel fatidico giorno arrivò e alle 4 e mezza del mattino presi il treno per Milano con due mie carissime amiche. Dopo varie ore di viaggio e svariati cambi di treno, arrivammo nei pressi di Milano intorno all’una, e senza neppure mangiare ci avviammo verso il Palayamamay che era già invaso da diverse fan; non eravamo in molte, ma più di quanto mi sarei aspettata. Sedute lì, sotto il sole, ad aspettare per ore, si sentiva in lontananza la voce dei tanto desiderati B.A.P che continuavano le prove fino al momento dell’entrata. Minimizzerei dicendo che il concerto per me è stato bellissimo: ho cantato e urlato come in ogni concerto che si rispetti.

Una volta finito il concerto speravo in qualche miracolo che mi permettesse di vederli da vicino anche soltanto per un secondo, ma avendo comprato i biglietti che costavano meno, siamo ovviamente state le prime sfigate ad essere cacciate. Girovagando all’interno del giardinetto speravamo di poter rientrare in qualche modo, ma dopo alcuni tentativi siamo state scoperte e spintonate all’esterno.

Ormai rassegnate e scoraggiate per l’accaduto iniziammo a percorrere la strada per tornare in hotel… qualcosa dentro di me era andato in frantumi: non potevo credere di averli visti dal vivo, ma così distanti da non potergli neanche dire una mezza parola… soprattutto dopo tutti i soldi che avevo speso.

Stalker: mode on

Il mattino seguente finalmente mangiammo qualcosa e riacquistammo le energie per intraprendere una nuova missione: andare alla ricerca dei B.A.P per Milano!

Preso il treno ci ritrovammo in quella città che ormai era il simbolo della nostra ultima speranza… Arrivate davanti al Duomo intorno alle 11, passammo il resto della mattinata sperando in un possibile incontro che però non ci fu. Ormai stanche e (di nuovo) affamate iniziammo ad avviarci verso la stazione, intorno alle 16:15, per prendere il treno di ritorno. Lì, sotto la fine della galleria, senza essere notato da nessuno, uno splendido ragazzo dagli occhi asiatici si stava dirigendo nella direzione opposta alla nostra. Eh si, proprio così, dopo svariati secondi realizzai che quello davanti ai miei occhi non era altro che Young Jae seguito da Bang, e due persone a me sconosciute. Non avevo ombra di dubbio che quella sarebbe stata una giornata che non avrei mai dimenticato, infatti fu proprio così, INDIMENTICABILE, ma non esattamente per i motivi che immaginate.

Senza respiro e con il cuore a mille cercammo di avvicinarci per poter scattare una foto con loro, senza riuscirci. Un ragazzo che era in loro compagnia continuava a impedirci di avvicinarci e scattare foto, loro invece semplicemente facevano finta di non vederci, come se non esistessimo. La situazione andò avanti così per circa una decina di minuti fino a quando, ormai arrivati davanti al Duomo, Young Jae voltandosi verso di me sussurrò ‘’aish’’.

In quel momento non riuscivo a capire se sarebbe stato più logico ridere per quanto mi fossi resa patetica, o piangere pensando a tutti i soldi spesi per sentirmi dire ‘’aish’’. Magari una reazione del genere potrebbe essere anche accettabile dopo una o due ore di stalking ma, come ho già detto in precedenza, non erano passati nemmeno una decina di minuti; penso sia abbastanza normale che una fan voglia avvicinarsi e scattare delle foto al suo cantante preferito, o sbaglio? Inutile dire quanto ci sia rimasta male… in fondo cosa potevo aspettarmi? Non siamo mica in un Drama.

Riflessioni finali

Se soltanto avessi saputo come si sarebbero comportati avrei preferito non incontrarli affatto, almeno adesso riuscirei ancora ad ascoltare le loro canzoni.

Invidio Bora per la disponibilità e la gentilezza che il suo gruppo preferito ha mostrato alle fan, ma grazie ai sui articoli ho anche realizzato che non tutti i gruppi k-pop si comportano nello stesso modo, sono semplicemente stata sfortunata io, incontrando un gruppo che l’umiltà l’ha dimenticata in Corea.

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Commenti

  1. Erika 30 Ottobre 2016 at 2:45 PM

    Oddio ?

  2. Kiara 2 Settembre 2016 at 10:14 PM

    Verso la fine dell’articolo ho iniziato a lacrimare… Mi dispiace troppo per questa ragazza e per come è stata trattata :c personalmente non sono una grande fan dei B.A.P può essere che avessero qualche problema o magari una giornata storta, non è detto che siano sempre così con le fan. Fighting ?Claudia

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