L’università Coreana e quella Italiana non sono diverse solo sotto il punto di vista della lingua principale in cui vengono tenuti i corsi, in realtà ci sono una vastissima serie di sfaccettature che rendono i due sistemi molto diversi tra loro e ve ne parlerò in questo articolo!
Prima d’iniziare a raccontarvi, però, vorrei fare una piccola premessa: questa è la mia esperienza personale, quello che dico può essere diverso da quello che pensano altre persone. Inoltre, per quanto riguarda l’Italia mi baserò sulla mia esperienza a Ca’ Foscari, dove ho conseguito la mia laurea triennale, mentre per la Corea prenderò spunto da quello che sto facendo alla Korea University (GSIS) per il mio master (MA).
Quali sono le principali differenze tra università italiane
e università coreane?
Iscrizione
Iniziamo dal primo passo che bisogna compiere per iniziare la grande avventura in veste da “studente”: l’iscrizione. Come ben sapete, l’iscrizione è un processo che varia da un’università ad un’università. In Italia ci sono università che richiedono il test d’entrata mentre altre no, alcune hanno il numero chiuso e altre possono chiedere qualificazioni specifiche per essere accettati. In Corea, ve ne abbiamo già parlato in questo articolo, per gli studenti coreani vi è un esame di stato (수능 – suneung), di cui sarà il risultato a decidere se verranno ammessi o meno alle università. Per chi invece, come me e Anna, s’iscrive all’università coreana come studente straniero non ha nessun esame da fare. Resta però la storiainfinitaburocratica di documenti da inviare, che non è da sottovalutare. Questo è l’articolo in cui abbiamo parlato di come iscriversi all’università in Corea.
Semestri
Bisogna sapere che in Corea il periodo scolastico si gestisce a semestri, non ad anni accademici come in Italia. C’è il Fall semester (da settembre a dicembre) e lo Spring semester (da marzo a giugno). Di conseguenza per organizzare lo studio si hanno solo 4 mesi, cosa che non rende le cose molto pratiche. In compenso, però, si hanno tre mesi di vacanze sia d’inverno che d’estate.
In Italia, può succedere che uno si porti dietro gli esami fino a luglio, rischiando di rovinarsi le vacanze. Questo può succedere anche ad uno studente coreano se decide di frequentare la Summer o la Winter School, di cui vi parliamo qua.
Iscrizione ai corsi
Forse questa è una delle differenze fondamentali tra università coreane e italiane. In Italia, quello che s’intende per iscrizione al corso è la compilazione del piano di studi, il quale si può cambiare ogni semestre o inizio anno accademico. Inoltre, i corsi nelle università italiane non sono a numero chiuso, mentre in Corea sì. Proprio per questo motivo, in Corea, all’inizio di ogni semestre bisogna fare la guerra per riuscire ad entrare nel corso che si desidera frequentare. La registrazione avviene sul sito dell’università, di solito una settimana dopo l’inizio del semestre.
Come spiegato in questo articolo: “Per ogni corso di laurea ci sono corsi obbligatori, corsi opzionali (entrambi riguardanti argomenti del vostro percorso di studio) e crediti extra (classi che potete scegliere di materie diverse). Per riuscire a laurearvi dovrete naturalmente ottenere il numero prestabilito di crediti per ognuna delle tre categorie”, quindi è molto importante riuscire ad iscrivervi al corso di cui avete bisogno.
Voti e struttura dei corsi
Il sistema di valutazione è quello Americano (A+, A, B+, B, ecc.) e viene tradotto in numeri nella vostra media dei voti, ovvero il GPA (Grading Point Average). Il voto finale di un corso viene costituito da 3 fattori:
- presenza in classe e partecipazione (20%);
- tema settimanale (20%);
- tesina finale (60%).
Quindi per ottenere il massimo dei voti bisogna prendere il massimo della percentuale in ogni parte considerata dal docente necessaria per valutare il vostro lavoro complessivo.
Mentre in Italia non abbiamo l’obbligo di frequenza, in Corea una delle parti fondamentali per il voto finale è proprio la presenza in classe. Per presenza in classe non s’intende solamente essere “presenti”, ma essere capaci di partecipare alle discussioni. Anche se in alcune università italiane o in specifici corsi di laurea si fanno dibattiti e discussioni, in Italia non è comune questo metodo di studio. Per cui, per chi come me è stato abituato ad un metodo di lavoro completamente diverso, questa sarà una notevole differenza da tenere a mente.
Esami
Una della più grandi differenze che ho incontrato studiando in Corea è che non si possono ridare gli esami (o almeno è così per il GSIS della Korea University). In Italia invece è molto più comodo, infatti se non passi un esame ci puoi provare nella sessione d’esame dopo, se non il semestre seguente. Inoltre nelle università coreane non vi sono appelli d’esame, ma gli esami vengono divisi in Midterms (dopo circa 2 mesi dall’inizio del semestre) e Finals (le ultime settimane della fine del semestre). Il tipo di esame è diverso da corso a corso, proprio come in Italia. Ci sono tesine, presentazioni, lavori di gruppo, traduzioni, progetti, test a risposta multipla, test con domande aperte ecc.
Borsa di studio
Mi sono iscritta al GSIS (Graduate Studies International Studies) della Korea University senza borsa di studio, sperando di ottenere la riduzione della tassa ogni semestre (la tassa si paga a semestre e non ad anno accademico). Il sistema della borsa di studio della KU è ancora un mistero, ma è basato sul proprio GPA (media dei voti), e per ottenere il 100% di riduzione non si deve andare sotto al 4.3. Praticamente bisogna avere quasi tutte A+. Vi lascio immaginare la competizione.
Per vedere altri tipi di borse di studio vi lascio il link dell’articolo in cui parliamo della borsa di studio dal Governo Coreano.
Tesi
In Italia la tesi è obbligatoria in tutte le università, ma la tipologia può cambiare da corso di laurea a corso di laurea (ricerca su un particolare argomento, progetto di architettura, traduzione in lingua, cortometraggio ecc.). Inoltre, dipende sempre dall’università e dal corso di laurea se includere o meno la discussione della tesi come modalità d’esame. In Corea è uguale, anche loro possono avere o meno al discussione della tesi. Inoltre, per il corso di laurea triennale (undergraduate) si può evitare di dare la tesi, se si frequentano corsi in più .
Anche la preparazione della tesi è simile: bisogna scegliere il relatore, parlare con lui dell’argomento da trattare, fare una scaletta della tesi, prepare questionari, raccogliere informazioni, leggere libri, ecc. Insomma, proprio come in Italia. Forse l’unica differenza sono i tempi di scadenza. Mi ricordo che per la mia triennale a Ca’ Foscari ho iniziato a lavorare sulla mia tesi solo al secondo semestre dell’ultimo anno, mentre ora, alla Korea University, ho dovuto iniziare a prepararla al terzo semestre. Al GSIS della Korea University la tesi è in Inglese, ovviamente, e dovrebbe essere di minimo 50 pagine (ma dipende da relatore a relatore).
Societies
Ma passiamo ad argomenti più gioviali! Una delle cose che non abbiamo in Italia sono le Societies (i club dopo lezione).
Se si è membri di una society si deve partecipare ad un incontro settimanale dove si discute di un argomento relativo alla rispettiva Society. Inoltre, si fanno diverse attività in gruppo, come assistere a conferenze, partecipare a workshops, guardare dei film, ecc.
Al GSIS della KU ci sono diverse societies, tra cui: Korea Society, EU Society, Africa Society e East Asian Society.
L’equivalente delle societies nell’undergraduate sono i CLUB, che sono stati precedentemente presentati da Anna in questo articolo.
Vi lascio delle foto di due eventi della EU Society e della Korea Society.
Festival universitari e MT
Un’altra cosa molto interessante delle università coreane è che ci sono un sacco di eventi per divertirsi e passare del tempo con gli amici. Specialmente durante lo SPRING SEMESTER vengono organizzati:
- i festival nelle università dove ci si diverte, si beve, si mangia e si va a dei mini concerti nel campus (ve ne abbiamo già parlato in questo questo video);
- e le MT (membership training), dove si va con i compagni di corso in campeggio, o in delle pensioni fuori città, a fare scampagnata. Questi sono eventi davvero importanti nel percorso accademico di uno studente coreano!
Queste sono le foto dell’ultima MT e del mio rito d’iniziazione come studentessa della Korea University. Quest’ultimo consiste nel bere una ciotola di makkolli, tutta d’un fiato, ed urlare a tutti il tuo nome (LOL).
La mia esperienza
Partiamo subito dicendo che il primo semestre è stato devastante. Sono arrivata senza troppe aspettative e decisamente non abbastanza preparata (mentalmente) al duro lavoro che mi attendeva. Fin da subito sono stata travolta da presentazioni, papers (temi di 2/3 pagine da consegnare ogni settimana) e miriadi di articoli da leggere. In Italia, seguivo 5 o 6 corsi a semestre senza nessun problema e non pensavo che seguendo lo stesso numero di corsi in Corea corrispondesse a non avere una vita. Ovvio, tutto dipende da come ci si gestisce il lavoro: io mi sono fatta prendere dall’ansia e studiavo… studiavo… studiavo… e studiavo. In conclusione, il primo semestre avevo solo un paio di amici (con cui uscivo raramente) e sono arrivata alla fine con l’affanno.
Dal secondo semestre, invece, ho cambiato totalmente approccio. Ho visto che, anche se avessi lasciato andare un po’ la presa, le cose sarebbero andate bene lo stesso. Ho imparato a gestire meglio il mio lavoro, soprattutto cercavo di leggere in meno tempo possibile gli articoli da trattare in classe. La cosa più importante, che mi ha aiutato un sacco, è l’aver dedicato più tempo alle amicizie. Ho stretto con delle persone bellissime, che hanno reso questo percorso meno tortuoso. In conclusione, dopo aver imparato a gestire il mio lavoro, devo dire che adesso va decisamente meglio! Insomma, ottengo sempre i buoni risultati di prima, ma senza affanno (più o meno).
Bene, penso di aver raggiunto il numero massimo di parole consentito contro l’annoiamentodarticolo.
Non mi viene in mente nient’altro, ma se avete domande a cui non ho dato risposta in questo articolo scrivetele qui sotto nei commenti!
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Novembre 28, 2023
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L’università Coreana e quella Italiana non sono diverse solo sotto il punto di vista della lingua principale in cui vengono tenuti i corsi, in realtà ci sono una vastissima serie di sfaccettature che rendono i due sistemi molto diversi tra loro e ve ne parlerò in questo articolo!
Prima d’iniziare a raccontarvi, però, vorrei fare una piccola premessa: questa è la mia esperienza personale, quello che dico può essere diverso da quello che pensano altre persone. Inoltre, per quanto riguarda l’Italia mi baserò sulla mia esperienza a Ca’ Foscari, dove ho conseguito la mia laurea triennale, mentre per la Corea prenderò spunto da quello che sto facendo alla Korea University (GSIS) per il mio master (MA).
Quali sono le principali differenze tra università italiane
e università coreane?
Iscrizione
Iniziamo dal primo passo che bisogna compiere per iniziare la grande avventura in veste da “studente”: l’iscrizione. Come ben sapete, l’iscrizione è un processo che varia da un’università ad un’università. In Italia ci sono università che richiedono il test d’entrata mentre altre no, alcune hanno il numero chiuso e altre possono chiedere qualificazioni specifiche per essere accettati. In Corea, ve ne abbiamo già parlato in questo articolo, per gli studenti coreani vi è un esame di stato (수능 – suneung), di cui sarà il risultato a decidere se verranno ammessi o meno alle università. Per chi invece, come me e Anna, s’iscrive all’università coreana come studente straniero non ha nessun esame da fare. Resta però la storiainfinitaburocratica di documenti da inviare, che non è da sottovalutare. Questo è l’articolo in cui abbiamo parlato di come iscriversi all’università in Corea.
Semestri
Bisogna sapere che in Corea il periodo scolastico si gestisce a semestri, non ad anni accademici come in Italia. C’è il Fall semester (da settembre a dicembre) e lo Spring semester (da marzo a giugno). Di conseguenza per organizzare lo studio si hanno solo 4 mesi, cosa che non rende le cose molto pratiche. In compenso, però, si hanno tre mesi di vacanze sia d’inverno che d’estate.
In Italia, può succedere che uno si porti dietro gli esami fino a luglio, rischiando di rovinarsi le vacanze. Questo può succedere anche ad uno studente coreano se decide di frequentare la Summer o la Winter School, di cui vi parliamo qua.
Iscrizione ai corsi
Forse questa è una delle differenze fondamentali tra università coreane e italiane. In Italia, quello che s’intende per iscrizione al corso è la compilazione del piano di studi, il quale si può cambiare ogni semestre o inizio anno accademico. Inoltre, i corsi nelle università italiane non sono a numero chiuso, mentre in Corea sì. Proprio per questo motivo, in Corea, all’inizio di ogni semestre bisogna fare la guerra per riuscire ad entrare nel corso che si desidera frequentare. La registrazione avviene sul sito dell’università, di solito una settimana dopo l’inizio del semestre.
Come spiegato in questo articolo: “Per ogni corso di laurea ci sono corsi obbligatori, corsi opzionali (entrambi riguardanti argomenti del vostro percorso di studio) e crediti extra (classi che potete scegliere di materie diverse). Per riuscire a laurearvi dovrete naturalmente ottenere il numero prestabilito di crediti per ognuna delle tre categorie”, quindi è molto importante riuscire ad iscrivervi al corso di cui avete bisogno.
Voti e struttura dei corsi
Il sistema di valutazione è quello Americano (A+, A, B+, B, ecc.) e viene tradotto in numeri nella vostra media dei voti, ovvero il GPA (Grading Point Average). Il voto finale di un corso viene costituito da 3 fattori:
- presenza in classe e partecipazione (20%);
- tema settimanale (20%);
- tesina finale (60%).
Quindi per ottenere il massimo dei voti bisogna prendere il massimo della percentuale in ogni parte considerata dal docente necessaria per valutare il vostro lavoro complessivo.
Mentre in Italia non abbiamo l’obbligo di frequenza, in Corea una delle parti fondamentali per il voto finale è proprio la presenza in classe. Per presenza in classe non s’intende solamente essere “presenti”, ma essere capaci di partecipare alle discussioni. Anche se in alcune università italiane o in specifici corsi di laurea si fanno dibattiti e discussioni, in Italia non è comune questo metodo di studio. Per cui, per chi come me è stato abituato ad un metodo di lavoro completamente diverso, questa sarà una notevole differenza da tenere a mente.
Esami
Una della più grandi differenze che ho incontrato studiando in Corea è che non si possono ridare gli esami (o almeno è così per il GSIS della Korea University). In Italia invece è molto più comodo, infatti se non passi un esame ci puoi provare nella sessione d’esame dopo, se non il semestre seguente. Inoltre nelle università coreane non vi sono appelli d’esame, ma gli esami vengono divisi in Midterms (dopo circa 2 mesi dall’inizio del semestre) e Finals (le ultime settimane della fine del semestre). Il tipo di esame è diverso da corso a corso, proprio come in Italia. Ci sono tesine, presentazioni, lavori di gruppo, traduzioni, progetti, test a risposta multipla, test con domande aperte ecc.
Borsa di studio
Mi sono iscritta al GSIS (Graduate Studies International Studies) della Korea University senza borsa di studio, sperando di ottenere la riduzione della tassa ogni semestre (la tassa si paga a semestre e non ad anno accademico). Il sistema della borsa di studio della KU è ancora un mistero, ma è basato sul proprio GPA (media dei voti), e per ottenere il 100% di riduzione non si deve andare sotto al 4.3. Praticamente bisogna avere quasi tutte A+. Vi lascio immaginare la competizione.
Per vedere altri tipi di borse di studio vi lascio il link dell’articolo in cui parliamo della borsa di studio dal Governo Coreano.
Tesi
In Italia la tesi è obbligatoria in tutte le università, ma la tipologia può cambiare da corso di laurea a corso di laurea (ricerca su un particolare argomento, progetto di architettura, traduzione in lingua, cortometraggio ecc.). Inoltre, dipende sempre dall’università e dal corso di laurea se includere o meno la discussione della tesi come modalità d’esame. In Corea è uguale, anche loro possono avere o meno al discussione della tesi. Inoltre, per il corso di laurea triennale (undergraduate) si può evitare di dare la tesi, se si frequentano corsi in più .
Anche la preparazione della tesi è simile: bisogna scegliere il relatore, parlare con lui dell’argomento da trattare, fare una scaletta della tesi, prepare questionari, raccogliere informazioni, leggere libri, ecc. Insomma, proprio come in Italia. Forse l’unica differenza sono i tempi di scadenza. Mi ricordo che per la mia triennale a Ca’ Foscari ho iniziato a lavorare sulla mia tesi solo al secondo semestre dell’ultimo anno, mentre ora, alla Korea University, ho dovuto iniziare a prepararla al terzo semestre. Al GSIS della Korea University la tesi è in Inglese, ovviamente, e dovrebbe essere di minimo 50 pagine (ma dipende da relatore a relatore).
Societies
Ma passiamo ad argomenti più gioviali! Una delle cose che non abbiamo in Italia sono le Societies (i club dopo lezione).
Se si è membri di una society si deve partecipare ad un incontro settimanale dove si discute di un argomento relativo alla rispettiva Society. Inoltre, si fanno diverse attività in gruppo, come assistere a conferenze, partecipare a workshops, guardare dei film, ecc.
Al GSIS della KU ci sono diverse societies, tra cui: Korea Society, EU Society, Africa Society e East Asian Society.
L’equivalente delle societies nell’undergraduate sono i CLUB, che sono stati precedentemente presentati da Anna in questo articolo.
Vi lascio delle foto di due eventi della EU Society e della Korea Society.
Festival universitari e MT
Un’altra cosa molto interessante delle università coreane è che ci sono un sacco di eventi per divertirsi e passare del tempo con gli amici. Specialmente durante lo SPRING SEMESTER vengono organizzati:
- i festival nelle università dove ci si diverte, si beve, si mangia e si va a dei mini concerti nel campus (ve ne abbiamo già parlato in questo questo video);
- e le MT (membership training), dove si va con i compagni di corso in campeggio, o in delle pensioni fuori città, a fare scampagnata. Questi sono eventi davvero importanti nel percorso accademico di uno studente coreano!
Queste sono le foto dell’ultima MT e del mio rito d’iniziazione come studentessa della Korea University. Quest’ultimo consiste nel bere una ciotola di makkolli, tutta d’un fiato, ed urlare a tutti il tuo nome (LOL).
La mia esperienza
Partiamo subito dicendo che il primo semestre è stato devastante. Sono arrivata senza troppe aspettative e decisamente non abbastanza preparata (mentalmente) al duro lavoro che mi attendeva. Fin da subito sono stata travolta da presentazioni, papers (temi di 2/3 pagine da consegnare ogni settimana) e miriadi di articoli da leggere. In Italia, seguivo 5 o 6 corsi a semestre senza nessun problema e non pensavo che seguendo lo stesso numero di corsi in Corea corrispondesse a non avere una vita. Ovvio, tutto dipende da come ci si gestisce il lavoro: io mi sono fatta prendere dall’ansia e studiavo… studiavo… studiavo… e studiavo. In conclusione, il primo semestre avevo solo un paio di amici (con cui uscivo raramente) e sono arrivata alla fine con l’affanno.
Dal secondo semestre, invece, ho cambiato totalmente approccio. Ho visto che, anche se avessi lasciato andare un po’ la presa, le cose sarebbero andate bene lo stesso. Ho imparato a gestire meglio il mio lavoro, soprattutto cercavo di leggere in meno tempo possibile gli articoli da trattare in classe. La cosa più importante, che mi ha aiutato un sacco, è l’aver dedicato più tempo alle amicizie. Ho stretto con delle persone bellissime, che hanno reso questo percorso meno tortuoso. In conclusione, dopo aver imparato a gestire il mio lavoro, devo dire che adesso va decisamente meglio! Insomma, ottengo sempre i buoni risultati di prima, ma senza affanno (più o meno).
Bene, penso di aver raggiunto il numero massimo di parole consentito contro l’annoiamentodarticolo.
Non mi viene in mente nient’altro, ma se avete domande a cui non ho dato risposta in questo articolo scrivetele qui sotto nei commenti!
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Commenti
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Esistono Master (lauree magistrali per intenderci) esclusivamente in inglese?
Bell’articolo. In realtà però non è esatto parlare di “semestri” (che come dice la parola indica la durata di 6 mesi), quando invece i 2 blocchi annuali sono di 4 mesi…..per cui bisognerebbe parlare di divisone in 2 “quadrimestri”. Un pò come succedeva nelle nostre scuole: l’anno accademico era diviso in 2 parti con consegna delle pagelle, a metà stagione ed a fine anno (accademico).
Avevamo pensato di scrivere quadrimestri invece che di semestri, ma abbiamo pensato usare quest’ultima per dare l’idea che durante gli altri mesi dell’anno di solito è molto raro che si frequenti! 🙂