Il mese di marzo lo chiude Giorgia dandoci informazioni su come viaggiare in Corea in modo economico, tramite il volontariato!
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Cari lettori e lettrici di Persi in Corea, il mio nome è Giorgia, ho 28 anni e sto vivendo da un paio di mesi a Busan. Qui in Corea non sto studiando, non sto lavorando né insegnando e non parlo coreano. Messa così sembra che io sia una mezza matta con tanti soldi da spendere, ma la realtà è ben diversa. Lasciate che vi spieghi meglio…
Lo scorso maggio ho passato una decina di giorni a Seoul, quasi per caso, perché la meta della vacanza era cambiata all’ultimo momento: dovevo andare a New York e alla fine mi sono trovata a scegliere a occhi chiusi su una cartina una nuova destinazione. Beh per farla breve, mi sono completamente innamorata della Corea. Per questo ho iniziato a pensare di tornare e passare qui un paio di mesi. Subito però mi sono resa conto che senza parlare coreano e/o un bel po’ di soldi da parte, il mio sogno era irrealizzabile. Avevo bisogno di un progetto concreto e stavo iniziando a perdere le speranze. Finché un bel giorno ho scoperto l’esistenza di Workaway.
Cos’è Workaway?
Workaway è una piattaforma che permette ai viaggiatori di partecipare a un progetto di qualsiasi tipo in qualsiasi parte del mondo, lavorando come volontari in cambio di un letto e spesso di pasti gratis. Se date un’occhiata al sito, noterete che per la Corea ci sono attualmente una trentina di progetti attivi. Per la maggior parte si tratta di ostelli di Seoul e Busan che offrono un letto in cambio di 3 ore al giorno di pulizie. Questa può essere un’alternativa ragionevole e vantaggiosa nel caso in cui vogliate studiare in Corea, ma non abbiate i soldi necessari a pagarvi una sistemazione. Conosco molti ragazzi e ragazze che hanno optato per questa soluzione per risparmiare. Io ci ho provato per un paio di giorni, ma proprio non fa per me.
A che progetto sto partecipando?
Io ho scelto di partecipare ad un altro tipo di progetto. Voglio parlarvene nel dettaglio perché credo che si tratti seriamente del Sacro Graal per molti di voi. Sto lavorando in un language café, Lzone, situato nella zona universitaria di Busan.
Come funziona: vi viene offerto vitto (pranzo e cena nel café e pane e uova per la colazione nell’appartamento, più alcool gratis durante le feste) e alloggio. In cambio dovete lavorare dal lunedì al venerdì nel cafè, dalle 15:30 alle 22:00, con mezz’ora di pausa per cena.
Il lavoro in questione consiste nel conversare in inglese con coreani, per lo più studenti universitari o neolaureati che hanno bisogno di migliorare il loro inglese. Non si tratta di insegnare, vi viene chiesto solo di chiacchierare e giocare. 6 ore di lavoro sembrano tante ma vi garantisco che volano e non pesano affatto, perché vi farete tantissimi amici e ogni giorno sarà una gioia passare del tempo con loro.
Sia ben chiaro, i ragazzi coreani pagano una bella somma e le condizioni offerte per un lavoro volontario sono più che vantaggiose (e generose), quindi c’è bisogno di avere un livello di inglese abbastanza alto. Non è indispensabile essere madrelingua o bilingue, ma vi sconsiglio di partecipare al progetto se non siete davvero ferrati con l’inglese. Per quanto riguarda la conoscenza di altre lingue, sarò sincera, è praticamente inutile. Avrò parlato italiano, francese o spagnolo sì e no tre volte.
In tutto i volontari sono una trentina, e vengono da ogni parte del mondo. Per l’alloggio, non svenite, c’è un appartamento che può ospitare 28 persone e due mini appartamenti da 4 letti ognuno. Io vi consiglio vivamente di scegliere il mega appartamento, perché è lì che vi divertirete di più e condividerete tutto, anche le file per il bagno, con la vostra nuova famiglia. E c’è un altro aspetto positivo: alcuni ragazzi coreani vivono con i volontari, quindi lo scambio culturale è continuo.
Per quanto si può partecipare ai progetti?
L’ideale è rimanere per un minimo di 30 giorni, ma la maggior parte dei volontari si innamora di Busan e di Lzone e chiede di estendere la permanenza (le mie 4 settimane per esempio si sono trasformate in 7!).
C’è bisogno del visto?
A quanto sembra sì. Un’idea è quella di usufruire del Working Holiday Visa, ma per sicurezza vi invitiamo a contattare l’ambasciata di Corea in Italia, così da prendere un visto adeguato all’esperienza che volete fare.
Il mio punto di vista
Per quanto mi riguarda è stata la scelta più azzeccata della mia vita: ho trovato una marea di amici da ogni parte del mondo, per non parlare dei coreani, che ormai chiamo famiglia. Tornerò in Italia con tanti splendidi ricordi, una conoscenza approfondita dello slang e dell’hip hop coreano e soprattutto una nuova prospettiva sul mondo. Busan si è rivelata la città perfetta, niente a che vedere con Seoul, che invece pensavo di amare. A pochi passi avete oceano, spiagge, grattacieli, trekking mozzafiato e durante i fine settimana avete il tempo di fare gite in altre città insieme ai vostri nuovi amici. La zona in cui è situato il cafè poi è piena di locali dove bere, mangiare e divertirsi praticamente gratis. Ah, e qualche settimana fa Lzone è finita in tv: siamo stati intervistati dalla MBC!
Vi lascio tutti i contatti di Lzone, così potete farvi un’idea più concreta del posto. Se volete fare parte di questa meravigliosa famiglia non esitate a contattarli tramite Workaway.
Lzone
Facebook: lzonecafe
Instagram: lzonecafe o spulciate tra gli hashtag #lzone e #lzonecafe
Naver: www.lzonecafe.com
Blog: link
Mi raccomando, fatemi sapere la vostra esperienza se decidete di partire, abbracciate tutti da parte mia e soprattutto non fatemi fare brutte figure 😉
Giorgia
Potete contattare Giorgia sui suoi social:
Instagram: ciiirs
Per qualsiasi domanda, Kakao id: ciiirs
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Altri articoli a tema “lavorare in Corea” sono:
- Lavorare in Corea part-time e full-time
- Come sfruttare al meglio il visto Working Holiday
- Come diventare insegnanti di italiano in Corea
- Com’è lavorare per un’azienda coreana
Speriamo che l’articolo vi sia piaciuto! Se anche voi avete fatto esperienze di questo tipo vi chiediamo di lasciarci un commento qua sotto, così da permettere a tutti di trovare ancora più informazioni!
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Novembre 29, 2023
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Il mese di marzo lo chiude Giorgia dandoci informazioni su come viaggiare in Corea in modo economico, tramite il volontariato!
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Cari lettori e lettrici di Persi in Corea, il mio nome è Giorgia, ho 28 anni e sto vivendo da un paio di mesi a Busan. Qui in Corea non sto studiando, non sto lavorando né insegnando e non parlo coreano. Messa così sembra che io sia una mezza matta con tanti soldi da spendere, ma la realtà è ben diversa. Lasciate che vi spieghi meglio…
Lo scorso maggio ho passato una decina di giorni a Seoul, quasi per caso, perché la meta della vacanza era cambiata all’ultimo momento: dovevo andare a New York e alla fine mi sono trovata a scegliere a occhi chiusi su una cartina una nuova destinazione. Beh per farla breve, mi sono completamente innamorata della Corea. Per questo ho iniziato a pensare di tornare e passare qui un paio di mesi. Subito però mi sono resa conto che senza parlare coreano e/o un bel po’ di soldi da parte, il mio sogno era irrealizzabile. Avevo bisogno di un progetto concreto e stavo iniziando a perdere le speranze. Finché un bel giorno ho scoperto l’esistenza di Workaway.
Cos’è Workaway?
Workaway è una piattaforma che permette ai viaggiatori di partecipare a un progetto di qualsiasi tipo in qualsiasi parte del mondo, lavorando come volontari in cambio di un letto e spesso di pasti gratis. Se date un’occhiata al sito, noterete che per la Corea ci sono attualmente una trentina di progetti attivi. Per la maggior parte si tratta di ostelli di Seoul e Busan che offrono un letto in cambio di 3 ore al giorno di pulizie. Questa può essere un’alternativa ragionevole e vantaggiosa nel caso in cui vogliate studiare in Corea, ma non abbiate i soldi necessari a pagarvi una sistemazione. Conosco molti ragazzi e ragazze che hanno optato per questa soluzione per risparmiare. Io ci ho provato per un paio di giorni, ma proprio non fa per me.
A che progetto sto partecipando?
Io ho scelto di partecipare ad un altro tipo di progetto. Voglio parlarvene nel dettaglio perché credo che si tratti seriamente del Sacro Graal per molti di voi. Sto lavorando in un language café, Lzone, situato nella zona universitaria di Busan.
Come funziona: vi viene offerto vitto (pranzo e cena nel café e pane e uova per la colazione nell’appartamento, più alcool gratis durante le feste) e alloggio. In cambio dovete lavorare dal lunedì al venerdì nel cafè, dalle 15:30 alle 22:00, con mezz’ora di pausa per cena.
Il lavoro in questione consiste nel conversare in inglese con coreani, per lo più studenti universitari o neolaureati che hanno bisogno di migliorare il loro inglese. Non si tratta di insegnare, vi viene chiesto solo di chiacchierare e giocare. 6 ore di lavoro sembrano tante ma vi garantisco che volano e non pesano affatto, perché vi farete tantissimi amici e ogni giorno sarà una gioia passare del tempo con loro.
Sia ben chiaro, i ragazzi coreani pagano una bella somma e le condizioni offerte per un lavoro volontario sono più che vantaggiose (e generose), quindi c’è bisogno di avere un livello di inglese abbastanza alto. Non è indispensabile essere madrelingua o bilingue, ma vi sconsiglio di partecipare al progetto se non siete davvero ferrati con l’inglese. Per quanto riguarda la conoscenza di altre lingue, sarò sincera, è praticamente inutile. Avrò parlato italiano, francese o spagnolo sì e no tre volte.
In tutto i volontari sono una trentina, e vengono da ogni parte del mondo. Per l’alloggio, non svenite, c’è un appartamento che può ospitare 28 persone e due mini appartamenti da 4 letti ognuno. Io vi consiglio vivamente di scegliere il mega appartamento, perché è lì che vi divertirete di più e condividerete tutto, anche le file per il bagno, con la vostra nuova famiglia. E c’è un altro aspetto positivo: alcuni ragazzi coreani vivono con i volontari, quindi lo scambio culturale è continuo.
Per quanto si può partecipare ai progetti?
L’ideale è rimanere per un minimo di 30 giorni, ma la maggior parte dei volontari si innamora di Busan e di Lzone e chiede di estendere la permanenza (le mie 4 settimane per esempio si sono trasformate in 7!).
C’è bisogno del visto?
A quanto sembra sì. Un’idea è quella di usufruire del Working Holiday Visa, ma per sicurezza vi invitiamo a contattare l’ambasciata di Corea in Italia, così da prendere un visto adeguato all’esperienza che volete fare.
Il mio punto di vista
Per quanto mi riguarda è stata la scelta più azzeccata della mia vita: ho trovato una marea di amici da ogni parte del mondo, per non parlare dei coreani, che ormai chiamo famiglia. Tornerò in Italia con tanti splendidi ricordi, una conoscenza approfondita dello slang e dell’hip hop coreano e soprattutto una nuova prospettiva sul mondo. Busan si è rivelata la città perfetta, niente a che vedere con Seoul, che invece pensavo di amare. A pochi passi avete oceano, spiagge, grattacieli, trekking mozzafiato e durante i fine settimana avete il tempo di fare gite in altre città insieme ai vostri nuovi amici. La zona in cui è situato il cafè poi è piena di locali dove bere, mangiare e divertirsi praticamente gratis. Ah, e qualche settimana fa Lzone è finita in tv: siamo stati intervistati dalla MBC!
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Giorgia
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Altri articoli a tema “lavorare in Corea” sono:
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- Come sfruttare al meglio il visto Working Holiday
- Come diventare insegnanti di italiano in Corea
- Com’è lavorare per un’azienda coreana
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Commenti
Comments are closed.
Vorrei segnalare, per gli interessati, che dopo un paio di email scambiate con l’ambasciata di Corea a Roma pare non sia necessario avere un visto. Cito testualmente: “Se non c’è uno scambio di denaro, allora può stare in Corea senza visto”. La mia richiesta, in ogni caso, era riferita al soggiorno presso un ostello in cambio di lavori di “mantenimento” come pulizie o giardinaggio. Nell’email ho anche inserito un link a Workaway, quindi credo di essere stato piuttosto chiaro.
Ciao! Intanto complimenti per il sito, è pieno di informazioni utili, l’ho scoperto giusto in tempo, tra una settimana parto per busan, ci starò per poco più di due mesi e lavorerò proprio in un language cafè, non l’lzone (con il quale comunque ho già a avuto un contatto), ma quello aperto di Andy che a quanto ho capito è un loro ex collaboratore. Volevo chiedere: hai qualche consiglio utile su come svolgere il lavoro? non sono esattamente un insegnante e questa è probabilmente l’unica cosa che mi turba al momento 🙂
Ciao! Questo articolo mi ha proprio incuriosito, tanto che un pensiero su questa possibile opzione per andare in corea lo faccio più che volentieri^^ comunque sia, avrei delle domande da chiedere..che livello di inglese bisogna avere per poter partecipare a un progetto di questo tipo? Poi..è necessario sapere il coreano? Grazie in anticipo e un’ultima cosa: adoro persi in corea! Un bacio 🙂
Ciao! 🙂 Credo che il livello di inglese debba essere almeno un B1-B2 e non è necessario sapere il coreano ^^ Conta comunque che Workaway da molte altre possibilità, questa è solo una. Sicuramente ogni posto avrà differenti esigenze di inglese e/o coreano 🙂 Per avere informazioni sicure devi chiedere direttamente al posto dove ti interesa andare a fare l’esperienza workaway!
Ciao! Sono molto interessata a riguardo, ma facendo volontariato una persona cosa deve mettere sull’arrival card? Che è lì per motivi di turismo?
Ciao!
Credo proprio di sì, scrivere che sei lì per lavorare non credo sarebbe corretto ^^
Salve! La cosa mi incuriosisce molto! Ma ci sono limiti di età? Ed è possibile frequentare contemporaneamente dei corsi di lingua coreana?
Ciao!
Limiti di età non dovrebbero esserci ^^ I corsi di lingua puoi seguirli, ma ovviamente devi dare la precedenza al volontariato, quindi se quest’ultimo ti dovesse tirare via l’intera giornata diventerebbe molto difficile seguire dei corsi! 🙂
[…] Andare in Corea senza spendere una fortuna: Workaway […]
Però fare la”gita in giappone” è illegale eccome! Prima di consigliare una cosa del genere io ci penserei su non 2 ma anche 10 volte…
Ciao!
In effetti hai ragione nel dire che non è propriamente legale, in Corea lo fanno tantissimi stranieri e la cosa dopo un po’ sembra normale! Adesso modifico il post e chiarisco le cose. Grazie per averci scritto 🙂
Hai ragione, non é propriamente legale ed è per questo che l’ho definito “espediente”. Il mio, chiaramente, non voleva essere un consiglio ma un semplice riportare la realtà dei fatti con una opzione, credimi, davvero molto utilizzata dagli stranieri in Corea.
Ciao, leggo spesso le vostre bellissime esperienze in Corea ^^ E seguo anche la vostra pagina su Fb da molti mesi ormai. Adoro leggere di questi progetti e penso di partecipare un giorno perchè sono davvero interessata alle conversazioni con i coreani e parlarci in inglese non mi sembra uno sforzo enorme (perchè adoro l’inglese ahah). Dovrei ancora frequentare la specialistica in lingue e penso di prendere un C1 a giugno, quindi mi domandavo se è sufficiente come livello richiesto! Grazie Giorgia per aver condiviso questa stupenda esperienza!!